Fabio Concato torna dal vivo con i concerti e rivela: “la mia priorità è continuare ad essere in giro e a cantare e portare la mia musica alla gente”. E’ un periodo di rinascita anche per il cantautore milanese che ha emozionato milioni di persone e diverse generazioni con le sue canzoni senza tempo. Intervistato da ondamusicale, Concato parlando proprio del suo essere artista si è definito un “musicista che non ha studiato”. Proprio questa assenza di studio gli ha permesso di non cadere nei soliti cliché proponendo della musica originale ed inedita. “Direi che mi sento soprattutto un musicista, apertissimo tra l’altro a qualsiasi tipo di esperienza musicale e all’ascolto di qualsiasi musica e da qualsiasi luogo essa provenga. Musica in genere, opera compresa, anche se l’ho scoperta un po’ in là con gli anni , perché avevo già quasi 50 anni” – ha dichiarato il cantautore che sin da piccolo si è appassionato al mondo delle sette note.
Da bambino ad incuriosirlo è la musica jazz che ascoltava con il papà. Poi crescendo si è avvicinato anche alla musica rock, jazz-rock, contemporanea e a quella d’autore. Nel 1977 pubblica il primo disco: “ero fortemente intriso di musica d’autore soprattutto quella francese e italiana; mi piacevano allora e mi piacciono ancora molto i nostri autori”.
Fabio Contato: “la musica oggi è cambiata molto”
Fabio Concato parlando di musica d’autore fa i nomi di grandi parolieri: da Luigi Tenco a Gino Paoli, da Bruno Lauzi a Sergio Endrigo. Loro sono stati fonte di ispirazione e sulle loro canzoni ha detto: “sono una meraviglia e che hanno resistito nel tempo. Sarebbe bello che anche oggi fossero prodotti dei brani a quei livelli, e quindi sarebbe anche bello che nel 2070 ci possa essere qualcuno che cantasse quello che oggi si trova ai primi posti delle classifiche”.
Parlando della musica di oggi, il cantautore milanese precisa: “oggi come oggi é cambiato molto, e penso che anche i discografici abbiano un modo di lavorare diverso. Una volta ti davano l’opportunità di lavorare sulla distanza, sulla lunghezza, cioè il primo disco ti cercavi un po’, nel secondo ti cercavi un po’ meglio e un po’ di più, mentre il terzo magari cominciava ad essere un disco abbastanza maturo, insomma avevi il tempo, l’agio, i modi per andare avanti, mentre adesso è quella di cercare di avere tutto subito”. Attenzione però Concato non nasconde che anche oggi ci sono artisti validi che scrivono belle canzoni, ma precisa: “credo che si tratti di canzoni che noi non ascolteremo tra 40 anni, e di questo mi dispiace, perché ci perde la musica e ci perde anche l’ascoltatore. Mi auguro che questo periodo che non piace a molta gente, possa a portare ad un qualcosa di diverso a livello musicale”. Infine parlando dei suoi progetti futuri ha anticipato: “mi piacerebbe molto fare un nuovo disco di inediti, ma adesso la mia priorità è continuare ad essere in giro, continuare a cantare e portare la mia musica alla gente”.