Gli uffici pubblici sul modello dei centri vaccinali. Potrebbe sembrare un paragone azzardato, ma è invece quello a cui ambisce il ministro della Pubblica Amministrazione, Renato Brunetta, che oggi intervenendo a Brindisi ha illustrato le linee guida di quella che non ha esitato a definire “rivoluzione gentile“. Brunetta ha dichiarato: “Quando uno va in un centro vaccinale, trova gentilezza, cortesia ed efficienza. L’ho detto a Figliuolo: mi piacerebbe che tutta la pubblica amministrazione funzionasse così. Gentilezza e cortesia nella Pubblica amministrazione non sono sempre presenti. Occorre ripristinarle per una vera “rivoluzione gentile”, abbandonando i grugniti, le non risposte, lo sguardo torvo che spesso è appartenuto a una vecchia Pa. Io nutro speranza per un Paese capace di queste performance“.
Brunetta: “Io sono favorevole a obbligo vaccinale”
Nel corso del suo intervento, avvenuto in occasione di un incontro organizzato da Forza Italia Brindisi, il ministro Brunetta si è detto anche favorevole all’introduzione dell’obbligo vaccinale. Brunetta ha affermato: “Il green pass è un atto di responsabilità verso i più fragili e chi non ha la possibilità di vaccinarsi. Questa scelta che abbiamo fatto poco più di un mese fa sta dando buonissimi risultati e se riusciamo a compiere l’ultimo miglio con il green pass obbligatorio per la scuola (sarà obbligatorio per la pubblica amministrazione) non sarà necessario rendere per legge obbligatorio il vaccino, perché i cittadini saranno stati loro a decidere autonomamente“. Brunetta, però, non esclude di dover intervenire con l’obbligo vacinale, come riferito da Brindisireport: “Se il green pass avrà difficoltà di implementazione rispetto all’ultima fase, che però io credo sarà raggiunta, beh allora si penserà ad una legge, come previsto dalla Costituzione, che renda obbligatorio il vaccino e che porti in sicurezza tutto il paese. O l’una o l’altra scelta è la scelta finale di responsabilità, di amore, di comunità. Tutte le altre obiezioni cadono. Non c’entra l’individualismo. Non c’entra il fatto di decidere, perché la decisione e una decisione di libertà per tutti. La mia libertà finisce dove inizia la libertà degli altri. Per questa ragione io sono favorevole al green pass in tutte le sue potenzialità di scelta, ma sono anche favorevole all’obbligatorietà del vaccino, che è stata una scelta degli italiani. La quota di distinguo sia più piccola possibile e non metta in crisi l’equilibrio del sistema. Se invece questa quota (dei no vax o di chi non vuole vaccinarsi) non si riesce a comprimerla, beh allora serve l’obbligatorietà. E’ prevista dalla Costituzione“.