Da anni nella disciplina del lancio del disco e specialmente nel getto del peso vi è un solo nome è ed è quello di Assunta Legnante, lanciatrice classe 1978, che pure sarà protagonista alle Paralimpiadi di Tokyo 2020 come idolo assoluto. La napoletana da anni ormai domina queste due discipline, nella categoria F11-12, e non solo a suon di medaglie ma anche a suon di record: suoi gli ori a Londra 2012 e Rio 2016 per il peso, ma anche il primo gradino del podio nella specialità ai mondiali del 2013, 2015, 2017 e 2019, nonché il record del mondo, ancora imbattuto dal 2013.
Davvero una carriera straordinaria per la Legnante, che pure può solo che diventare più grande: nel mirino dell’atleta, cieca da entrambi gli occhi (affetta da glaucoma) non solo il bis di ori nelle due specialità del disco e del peso alle Paralimpiadi di Tokyo 2020 ma pure nuovi trionfi anche a Parigi 2024 e Los Angeles 2028, quanto pure l’azzurra compirà 50 anni.
ASSUNTA LEGNANTE: GLI INIZI E I TRIONFI CON LA MASCHERINA DELL’UOMO TIGRE
Davvero Assunta Legnante è una delle nostre maggiori speranze di medaglie alle Paralimpiadi di Tokyo 2020: anzi diremmo quasi una certezza visto il suo palmares e la sua tenacia e ambizione. Un personaggio eccezionale, da ammirare anche per la sua personalissima storia, incredibile a dir poco. Avvicinatasi da giovanissima all’atletica, subito la Legnante scopre un talento incredibile nel lancio del peso: tempo pochi anni diventa un’astro nascente nella specialità e nel 2002 vince l’argento agli europei indoor. Pure nel frattempo cominciano i suoi problemi agli occhi. Nel 2004 non gli viene concessa l’idoneità sportiva per prendere parte alle Olimpiadi di Atene per innalzamento della pressione intraoculare: ci riprova a Pechino 2008 ma subito viene eliminata e la stessa Legnante comincia ad avere gravi problemi dall’abbassamento della vista.
Sono però ancora nuovi trionfi, ma i problemi aumentano: le ombre si fanno più grandi e il campo visivo si restringe: nel 2012 Assunta Legnante diventa cieca. Pure ci vuole ben altro per sconfiggere Cannoncino, come è soprannominata per la potenza del suo lancio: mancano pochi mesi a Londra 2012, ma subito l’azzurra ottiene il pass olimpico e nella capitale inglese le prime medaglie da atleta paralimpica. È la rinascita della campana, che da paralimpica, diventa una delle atlete più vincenti di sempre. E che in questi giorni è pronta a farci sognare sulla pedana nipponica, al solito accompagnata dall’iconica mascherina sugli occhi con il simbolo dell’Uomo Tigre, che i suoi numerosi fan hanno scelto per lei.