Non è di certo un buon momento per mostrarsi in pubblico e parlare alla stampa per Kamala Harris, che non perde occasione per far discutere con uscite al limite. Mentre in Medio Oriente è in atto una crisi senza precedenti, con i talebani che tengono l’occidente in mano con l’invasione dell’Afghanistan, la vicepresidente degli Stati Uniti d’America sembra aver dimenticato quanto fatto dai fondamentalisti, dribblando abilmente l’argomento preferendo una materia più soft come… i regali di Natale.
Sì, perché a Singapore dove si trova in visita, la Harris ha finito per parlare della possibile “crisi” del prossimo 25 dicembre dove si potrebbe arrivare senza regali sotto l’albero a causa della pandemia da Coronavirus e la crisi climatica: “Le storie che ora stiamo ascoltando sull’avvertimento che se vuoi avere giocattoli di Natale per i tuoi bambini, potrebbe essere il momento giusto per iniziare a comprarli, perché il ritardo potrebbe essere di molti, molti mesi“.
Kamala Harris zitta su Kabul, malumore Usa
La vicepresidente, tenendosi ben lontana dagli argomenti che toccano l’Afghanistan, ha spiegato: “Quindi su tutta la linea, le persone stanno vivendo il problema. E, naturalmente, la crisi climatica sta alimentando molto questo. I tifoni più forti hanno interrotto le rotte di navigazione e l’innalzamento del livello del mare minaccia le infrastrutture portuali, per esempio. Quindi questi sono i molti problemi che stanno causando queste interruzioni”.
Intanto dall’altra parte del mondo, in casa americana, non si placa il malumore di chi avrebbe voluto qualche parola da parte di Kamala Harris su quanto sta succedendo a Kabul e dintorni. La patata bollente della gestione della crisi è stata infatti lasciata al consigliere per la sicurezza nazionale Jake Sullivan, il segretario alla Difesa Lloyd Austin e Joe Biden stesso, che nella sua vice non ha trovato in questo caso una spalla sulla quale appoggiarsi e chiedere conforto in una situazione scottante per gli States.