Meeting di Rimini: politiche per l’occupazione e questione sociale femminile. Non se n’è parlato, vedremo se accadrà alle Feste dell’Unità o nei programmi delle e dei candidati alle prossime amministrative, e ancora se concretamente verranno individuate delle soluzioni per realizzare i progetti che sono stati a lungo discussi in luglio, anticipati da una quantità enorme di eventi e documenti delle varie associazioni femminili che mettevano in fila una dose industriale di azioni e anche confuse e ipotetiche coperture finanziarie. In parte legate alle riforme, alle leggi finanziarie, ai fondi europei strutturali, ai miliardi del Pnrr.
Poi è arrivata la tragedia afghana ed è evidente che l’appuntamento del G20 sull’empowerment femminile di oggi sarà particolarmente dedicato alle donne afghane che con il ritorno dei talebani sono i soggetti più a rischio di violenza, dopo che in questi anni hanno faticosamente studiato, lavorato e fatto impresa e con tutta probabilità non potranno più farlo.
Santa Margherita Ligure è senz’altro una location prestigiosa che accoglie tradizionalmente le iniziative confindustriali e rappresenterà un importante palcoscenico per sensibilizzare al tema dei diritti femminili per assumere impegni veri e per non creare aspettative più volte deluse non solo per le donne afghane ma anche per noi che viviamo in Occidente e non abbiamo recentemente conosciuto momenti tragici (la guerra l’hanno vissuta i nostri nonni e la memoria spesso è dimenticata), ma la questione femminile soprattutto ultimamente e in concomitanza della pandemia è precipitata. E non serve solo una Santa Margherita Ligure incipriata. Il grido di tutte le donne che chiedono aiuto, dignità sociale, pari opportunità e parità di genere per prendere decisioni importanti per il futuro dell’umanità, in particolare le donne afghane, è senz’altro fondamentale.
In luglio nei vari incontri al femminile è emersa la necessità di sostenere l’empowerment economico delle donne e di migliorare l’accesso, le possibilità e le condizioni di lavoro in termini di occupabilità, retribuzione, crescita professionale. Questo nell’ottica della creazione di nuove opportunità professionali, anche per le donne vittime di violenza. Così come bisogna valorizzare le esperienze positive e di successo di lavoratrici e imprenditrici, soprattutto in relazione alle imprese creative e culturali, al settore finanziario e tecnologico, all’economia circolare, green e sostenibile armonizzando i tempi di vita.
Ci auguriamo che questa giornata sia veramente e concretamente la volta buona perché gli strumenti di sostegno all’empowerment femminile e di promozione della parità di genere siano ben fissati dato che si è promesso di aver impostato e realizzato una mappa con la programmazione di azioni di parità di genere avallate dalla copertura economica e dalla programmazione comparata dei prodotti da altre aree di lavoro nel quadro del G20, dall’Engagement Group Women20 e dall’alleanza G20 Empower, raccolti dalla Presidenza italiana e portati all’attenzione dei leader del G20 in vista del vertice di Roma del 30 e 31 ottobre 2021.
A tutte è chiaro che abbiamo bisogno di individuare gli strumenti per una governance capace di produrre un impatto reale sulle donne. La trasversalità garantisce, se ben pianificata, una maggiore efficienza e capacità di raggiungere gli obiettivi. Bisogna, però, evidenziare subito come si realizza questa trasversalità, come possiamo fare in modo che non sia una mera dichiarazione di intenti ma che corrisponda ad azioni reali. “La lista infinita della spesa dei faremo” non ci basta più.