Benedicta Boccoli era appena una bambina quando restava incantata dalla nonna che, mentre si cimentava ai fornelli si esibiva al tempo stesso in veri e propri numeri di tip tap. Osservare quel ballo le servì nel corso della sua carriera, quando iniziò a calcare prima i palcoscenici televisivi e poi teatrali. Ospite della trasmissione Dedicato, su Rai1, la Boccoli si è raccontata, non prima di consegnare la sua dedica alla padrona di casa.
La destinataria è proprio la sua nonna Maria, ungherese e ballerina solista di tip tap degli Anni Trenta, “che mi ha trasmesso la passione per questo mestiere”. Parlando dell’amata nonna, Benedicta l’ha descritta così: “Era un personaggio molto divertente, lei ballava in cucina il tip tap e mi cucinava delle cose orrende”, ha ricordato strappando un sorriso in studio. La nonna era completamente negata ai fornelli. “Io passavo notti intere sul lettone con lei a ridere moltissimo, era molto divertente ed aveva una grande personalità”, ha ricordato l’attrice, “facevamo moda tutta la notte, ci cambiavamo e ci vestivamo, era molto divertente”.
Benedicta Boccoli: “Gianni Boncompagni il mio pigmalione”
Tra Benedicta Boccoli e la nonna vi era una somiglianza: “Lo spero un pochino”, ha commentato l’ospite della Autieri. “Era più simile a mia sorella, bionda con gli occhi azzurri”, ha però precisato. “Io ho sognato di essere come lei inizialmente”, ha svelato. Da qui ha iniziato a studiare danza e poi a cimentarsi nei vari provini. La cosa davvero divertente sono le sue lettere in cui la nonna, durante la presenza in tv della nipote, prendeva degli appunti sulle sue performance.
Il suo pigmalione è stato Gianni Boncompagni: “Oggi mi ritrovo delle cose di Gianni. Mentre da piccola ero molto timida, il suo cinismo, la sua cultura, il suo modo di scherzare… ti buttava in scena e mi metteva alla prova”, ha svelato, raccontando alcuni aneddoti a partire dallo straordinario provino fatto mentre facevano la spesa al supermercato. Benedicta ha anche parlato dell’incontro con Jovanotti, nei primi anni della sua carriera, incontrato grazie all’amicizia tra il suo manager e Cecchetto. Oggi la Boccoli si diletta a scrivere e a fare la regista. Lo scorso anno ha diretto un corto molto apprezzato, La Confessione. Immancabile un pensiero a Maurizio Micheli, suo compagno dal 1996 e sempre presente nella sua vita anche professionale: “E’ il mio punto di riferimento, la mia casa, è stato fondamentale nella mia vita. Nell’arco di 25 anni abbiamo vissuto tante cose e oggi siamo più uniti che mai ma viviamo in due case separate”. La Boccoli non è mamma ma si dice una donna serena.