Delta Air Lines ha deciso che i dipendenti no-vax saranno costretti a pagare un’assicurazione sanitaria più cara rispetto ai colleghi che hanno aderito alla campagna di vaccinazione. Il supplemento sarà pari a ben 200 dollari.
I lavoratori refrattari sono stati informati della dura misura nelle scorse ore attraverso un comunicato. La compagnia aerea degli Stati Uniti, all’interno della nota, ha spiegato anche le ragioni dell’aumento del prezzo della copertura sanitaria per coloro che non hanno accettato di ricevere il siero contro il Covid-19. Esse, nel dettaglio, sono legate ai costi che l’azienda è stata costretta a sostenere nei mesi scorsi – nonché che presumibilmente potrebbe dovere sostenere – nei casi di contagio e successivo ricovero. Il provvedimento in questione, tuttavia, non è l’unico.
Assicurazione sanitaria più cara per dipendenti no-vax: le misure di Delta Air Lines
L’introduzione di un’assicurazione sanitaria più cara per i dipendenti no-vax non è l’unica misura che Delta Air Lines ha voluto introdurre al fine di salvaguardarsi dal Covid-19. Coloro che hanno rifiutato il vaccino, infatti, saranno costretti ad indossare la mascherina a lavoro in tutti i luoghi al chiuso. Inoltre, a partire dal 12 settembre, dovranno sottoporsi a tampone almeno una volta alla settimana.
Delta Air Lines, ad ogni modo, non è l’unica compagnia aerea degli Stati Uniti che ha scelto di prendere dei provvedimenti duri nei confronti di coloro che sono refrattari al vaccino contro il Covid-19. Una delle altre, tra le tante, è la United Airlines, la quale ha optato per una misura ancora più estrema. L’azienda statunitense, infatti, ha imposto ai dipendenti l’obbligo di vaccinazione. I no-vax, dunque, verranno licenziati. Lo stesso presto faranno Frontier Airlines e Hawaiian Airlines. Oltre oceano, invece, ci hanno già pensato l’australiana Qantas Airways nonché la sua sussidiaria low-cost Jetstar. Altre, al contrario, per il momento hanno deciso di lasciare libertà di scelta.