Le donne giudici stanno venendo perseguitate in Afghanistan in queste ore. Le leggi islamiche radicali non ammettono che persone di sesso femminile possano ricoprire tale ruolo. Le circa 250 afghane che lavoravano in questo settore prima della conquista del potere dei talebani adesso sono in pericolo.
“Ci stanno cercando casa per casa. Siamo in pericolo. La loro idea è che le donne non possano essere giudici, in nessun caso”. Questo l’appello che arriva dalla Nbc. La magistrata afghana in pensione Patricia Whalen, come ha raccontato da Herat alla stampa statunitense tramite un collegamento telefonico, sta cercando di mettere in salvo il maggior numero possibile di colleghe. Affinché possano fuggire si stanno mobilitando l’Associazione internazionale delle donne giudici, che ha scritto un documento e aperto una raccolta fondi; 46 senatori degli Usa; l’Unione europea. Non è certo, tuttavia, che tutte le giudici riescano a partire.
Donne giudici perseguitate in Afghanistan: sono in pericolo
Le donne giudici sono una delle categorie maggiormente in pericolo in Afghanistan: i talebani le stanno perseguitando. Le minacce sono arrivate tramite lettere e non solo. In queste ore gli uomini stanno dando loro la caccia, cercandole casa per casa. Per lo più le 250 lavoratrici si trovano a Kabul, ma qualcuna vive anche in provincia.
“Conoscono i nostri volti, se vogliono possono vendicarsi”, ha detto una giovane pm in un contatto con l’Nbc. I pericoli, tuttavia, non arrivano soltanto dai talebani, che non contemplano la possibilità che le donne possano indossare la toga e potrebbero condannarle a morte per avere violato le leggi coraniche. Le giudici, infatti, si sentono minacciate anche da tutti gli uomini che nei mesi scorsi hanno condannato per svariati motivi. Le Associazioni chiedono che venga istituito un canale umanitario ad hoc per portarle in salvo, ma è una vera e propria corsa contro il tempo. Le persone da trasferire, infatti, sono ancora tante.