Sulla rete da alcuni giorni circola un grafico tratto dalle statistiche della John Hopkins University, autorità in materia di dati sul Covid-19 fin dall’inizio della pandemia: in quell’immagine – rilanciata da un account Twitter con l’aggiunta di informazioni sulle regole imposte negli ultimi mesi – si mettono a confronto le situazioni epidemiologiche di Svezia e Israele. Da un lato, lo Stato scandinavo che fin dall’inizio dell’emergenza coronavirus non ha attuato politiche di lockdown, di obbligo mascherine e con il numero di vaccinazioni non tra i più alti in Europa; dall’altro invece Israele che ha fatto da apripista su tanti livelli, tra i primissimi a fare i lockdown e con l’utilizzo del Green Pass tra i più rigidi al mondo per contrastare la variante Delta.
Ebbene, dal confronto emerge un dato piuttosto eclatante: se si confrontano i casi per milione di abitanti si osserva come in Israele, nonostante il reinserimento dell’obbligo di mascherina e il persistere del pass vaccinale, vi sia un +976% di casi dalla data del reinserimento delle mascherine obbligatorie lo scorso 24 giugno. L’account Twitter resta molto polemico nella disamina e sentenzia, «sicuramente gli esperti continueranno a dirci che le mascherine e i passaporti dei vaccini sono la chiave per tenere il COVID “sotto controllo”».
SVEZIA VS ISRAELE, COSA NON TORNA (IN ENTRAMBI I CASI)
Premesso che fin dall’inizio della pandemia di “modelli” della gestione Covid ve ne sono stati diversi, talvolta realistici e talvolta no, la questione sollevata tra Israele e Svezia non è certo da “nascondere”. Stoccolma persegue la linea della massima libertà e responsabilità al tempo stesso, senza obblighi vaccinali (e senza Green Pass) con la percentuale di vaccinazione completata solo fino al 50% della popolazione. Come sempre però occorre osservare i dati nella loro totalità prima di prendere “giudizi” affrettati: ecco allora che, tramite l’utile portale “Statista.com” si può confrontare da vicino i casi di Israele e Svezia (aggiornati al 25 agosto):
– casi totali: 1,011,223 Israele; 1,119,358 Svezia
– casi negli ultimi 7 giorni: 49.030 Israele; 5,080 Svezia
– morti in assoluto: 6,880 Israele; 14,670 Svezia
– morti negli ultimi 7 giorni: 157 Israele; 8 Svezia
– popolazione: 9 milioni Israele; 10,2 milioni Svezia
– morti per milione di abitanti: 759,94 Israele; 1,426 Svezia
Ebbene, dai seguenti dati si possono trarre diversi spunti: in primis, l’evoluzione in queste ultime settimane della pandemia nei due Paesi rileva che il mantra “solo mascherine e vaccino controllano l’evoluzione del Covid” non si rileva del tutto esatta. Significa forse che non serve vaccinarsi e non serve prendere precauzioni? Tutt’altro, come stanno a dimostrare i dati italiani e mondiali sulla percentuale di morti e ricoveri tra i non vaccinati rispetto ai protetti, una forbice infinitamente a favore del vaccino anti-Covid. Ma questo non toglie che un modello basato sulla fiducia tra istituzioni, cittadini e scienza come avvenuto in Svezia fin dall’inizio della pandemia, ha giovato in termini sia sociali che economici. Certo, il nodo delle vittime rimane: il confronto qui è tutto a “favore” di Israele, che ha avuto molti meno morti in assoluto e anche per milione di abitanti.
Conclusioni? Serve qui la scienza, noi evidentemente non possiamo dare giudizi epidemiologici: di certo, se è vero che il modello israeliano ha evitato le tanti vittime svedesi, è altrettanto vero che il livello di morti per milione di abitanti – ad esempio – consiglia maggior prudenza nei giudizi anche da parte dei nostri esperti italiani. 1,426 Svezia, 2,136 Italia. Il vaccino scherma la gravità della pandemia, così come le mascherine negli assembramenti aiutano a minimizzare i rischi: ma un modello a tutto tondo che da ormai un anno e mezzo procede passo dopo passo in accordo tra società, politica e scienza – senza “sparare” dell’uno o dell’altro – forse sarebbe comunque più consigliabile per tutti, riconoscendo allo stesso tempo la completa difficoltà di trovare un criterio “unico” per difendersi dal maledetto Covid-19.
Cases in Israel are 976% higher than Sweden, despite their reinstated mask mandate and vaccine passport system, but sure experts, keep telling us masks and vaccine passports are the key to getting COVID “under control” pic.twitter.com/fYjIZGwDPS
— IM (@ianmSC) August 25, 2021