Robert “Bob” Kennedy venne assassinato il 5 giugno del 1968 all’Hotel Ambassador di Los Angeles. Ad uccidere l’uomo che aveva appena vinto le primarie presidenziali della California e si apprestava a fare sua la nomination per contendere la Casa Bianca fu Sirhan Sirhan. L’assassino, un arabo, motivò il suo gesto dicendo di voler punire Bob Kennedy per il suo sostegno ad Israele nella guerra dei Sei giorni. Adesso, a quasi 80 anni, quell’uomo definito da tutti normale, reso killer spietato da un cocktail di alcol e squilibrio, potrebbe uscire di prigione. Come riportato dall’AdnKronos, infatti, la commissione della California che decide sul rilascio dei condannati ha accordato a Sirhan Sirhan la libertà su parola. La decisione finale spetta adesso al governatore dello stato, Gavin Newsom, impegnato nella campagna per la rielezione, chiamato a scegliere: accogliere le indicazioni della commissione o confermare il carcere per Sirhan?
BOB KENNEDY, ASSASSINO LIBERO DOPO OLTRE 50 ANNI?
Il diretto interessato, l’uomo che con la sua uccisione ha cambiato il corso della storia – americana e dunque del globo – visto che Bob Kennedy sarebbe diventato con ogni probabilità presidente al posto di Nixon, dal canto suo si dice cambiato. A 77 anni, 15 richieste di scarcerazione dopo, Sirhan Sirhan ha dichiarato: “E’ passato oltre mezzo secolo. Il giovane ragazzo impulsivo che ero non esiste più”. L’ufficio del procuratore di Los Angeles ha annunciato che non si opporrà all’eventuale liberazione di Sirhan. Come scrive Il Post, se scarcerato, Sirhan potrebbe essere espulso dagli Stati Uniti e rimpatriato in Giordania. Uno dei figli di Bob Kennedy, Douglas, presente all’ultima udienza ha detto di aver provato un senso di compassione rispetto a Sirhan e di essere favorevole alla sua scarcerazione. Non la pensano così altri 6 dei nove figli di Bob Kennedy, che hanno chiesto di non aggiungere altro dolore allo choc della perdita del padre.