Il documentario di Rai 1 “D. Time, il tempo di Lady D“, in ricordo di Lady Diana Spencer, ricorda i drammatici momenti della sua morte. Quel 31 agosto del 1997 è rimasto nelle mente di tantissimi: migliaia in strada piangevano la sua morte, un lutto che non fu “contenuto”, come lo sarebbe stato invece anni prima. Eppure in quel momento si acuì il malumore nei confronti dei reali: “Si percepì disinteresse da parte dei reali in quel periodo. Diana era morta, loro erano in Scozia”, racconta un conduttore britannico che in quegli anni si occupò della vicenda in prima persona. A conferma del grande amore per Lady D, il funerale è seguito in diretta televisiva da 2 miliardi e mezzo di persone, un evento unico nel suo genere. (Aggiornamento di Anna Montesano)
Il ricordo di Sami Nair
24 anni fa moriva Lady Diana. Un evento che ancora oggi fa discutere e alimenta tesi e opinioni che non trovano una risposta concreta. Tra coloro che hanno detto la propria su quella terribile notte c’è anche Sami Nair, filosofo e politologo che, nell’estate del 1997, ricopriva la carica di consigliere del ministro degli Interni francese. Come ricorda Il Giornale, Nair era lì quando Lady Diana, moribonda, veniva poi raggiunta dai soccorsi: “Le toccai il volto. Aveva un viso d’angelo. L’angelo della morte, pensai. Era bellissima, nonostante stesse morendo. Era molto pallida. Bionda”, le parole di Nair, che raccontò inoltre che “L’ambasciatore cominciò a piangere, a piangere, a piangere come un bambino. Chiamammo Jospin (allora primo ministro) e lui ci chiese di informare la Regina”. Momenti drammatici che rimasero impressi nella sua mente. (Aggiornamento di Anna Montesano)
Lady Diana, le tesi sulla morte
Attorno alla morte di Lady Diana, avvenuta nella notte di domenica 31 agosto 1997, si sono alimentate tesi e congetture ben lontane dalla versione ufficiale. Diana Spencer, principessa del Galles ed il suo fidanzato, il miliardario egiziano Dodi al-Fayed, ufficialmente persero la vita in un drammatico incidente stradale avvenuto nel tunnel dell’Alma, a Parigi. Con loro perse la vita anche il conducente dell’auto su cui la coppia viaggiava. Nello schianto l’autista perse il controllo sbandando ed andando a sbattere contro il tredicesimo pilastro di sostegno del tunnel.
In attesa dell’arrivo dei soccorsi, mentre le vittime giacevano tra le lamiere della vettura, i fotografi riuscirono a realizzare degli scatti. Furono proprio loro poi a riferire che Lady Diana era ancora viva, seppur gravemente ferita, mentre Dodi e l’autista molto probabilmente morirono sul colpo a causa del violento schianto. Lady D., secondo le testimonianze, continuò a mormorare “Oh my God” fino a quando, distesa sul pavimento del veicolo e sanguinante da naso e orecchie si limitò solo a battere le ciglia senza alcuna risposta verbale. Solo intorno all’1.00 di notte Diana fu rimossa dalle lamiere. In seguito ad un arresto cardiaco fu rianimata e trasportata d’urgenza in ospedale dove però durante la notte fu dichiarata morta a causa delle gravi feriti riportate nell’impatto.
Lady Diana com’è morta? La versione ufficiale dell’incidente
In seguito alla morte di Lady Diana non mancarono sin da subito diverse teorie basate su un presunto complotto. Tuttavia, sia l’inchiesta della polizia francese che quella parallela della polizia inglese conclusero che la morte della principessa fu scaturita unicamente a causa della negligenza di Henri Paul, il conducente, il quale al momento dello schianto era sotto uso di alcolici e psicofarmaci. Secondo la versione ufficiale l’autista, ubriaco, con l’intento di evitare i paparazzi provocò l’incidente mortale. Si appurò inoltre che le persone che erano a bordo, compresa Lady D., non indossavano la cintura di sicurezza (eccetto la guardia del corpo). “Se si fosse allacciata la cintura di sicurezza sarebbe sopravvissuta, non ho alcun dubbio: se la sarebbe cavata con qualche livido e qualche costola rotta e avrebbe lasciato l’ospedale dopo pochi giorni. Lady Diana potrebbe essere ancora in vita anche se, invece del bodyguard, i soccorritori avessero portato lei per prima in ospedale. È stata vittima di una catena di avvenimenti sfortunati“, ha sostenuto il professor Richard Shepherd, patologo, che nel 2004 indagò sullo schianto, in una intervista al settimanale Oggi.
Eppure, nonostante siano stati eseguiti anche accertamenti tecnici molto accurati al fine di spazzare via ogni dubbio, negli anni si è molto discusso sulle reali cause che avrebbero portato alla morte di Diana. Ad intervenire nell’estate 2020 è stato anche il gruppo di hacker Anonymous secondo cui sarebbe in possesso di documenti che smentirebbero la versione ufficiale su quanto avvenuto la notte del 31 agosto 1997. Secondo alcune ipotesi, infatti, si sarebbe trattato di un complotto che vedrebbe l’ombra della royal family inglese nel ruolo di “regia occulta” dietro l’incidente mortale avvenuto a Parigi.
Lady Diana, le teorie del complotto: interviene anche Anonymous
Stando alla principale e più estrema teoria del complotto, Lady Diana sarebbe stata uccisa poiché incinta di Dodi al-Fayed. Un vero e proprio affronto per i Windsor che non avrebbero potuto accettare che William, futuro re d’Inghilterra, avesse un fratellastro e per di più musulmano. Temendo lo scandalo, secondo tale tesi, la famiglia reale avrebbe ordinato l’omicidio della principessa. Una teoria tuttavia mai provata dal momento che fu smentita anche la presunta gravidanza di Lady D.
Eppure Anonymous – scrive IlGiornale.it – sostiene di essere in possesso di registrazioni compromettenti per la royal family secondo le quali l’incidente sarebbe stato una sorta di copertura per occultare l’assassinio di Lady Diana che prima di morire avrebbe realizzato delle registrazioni bomba in cui avrebbe parlato di una presunta violenza sessuale subita da un dipendente di Buckingham Palace. Il colpevole della presunta aggressione, secondo il gruppo di hacker, sarebbe una persona vicina al principe Carlo. Di tale prove, tuttavia, nessuno avrebbe visto mai nulla e questo ha portato ad alimentare le numerose tesi del complotto attorno all’incidente mortale. Tra le altre, anche quelle circolanti dal 1998 e mai confermate che vedrebbero un coinvolgimento dei Servizi Segreti Britannini complici del sinistro. A dare credito a tale teoria – mai provata – anche una serie di morti sospette di persone più o meno collegate alla principessa Diana.