Il giovane Riccardo Passera, ballerino di 18 anni milanese, ospite negli studi di Dedicato, programma di Rai Uno in onda tutte le mattine. Riccardo ha superato un’audizione per una scuola prestigiosa di New York ma visto l’alto costo è scattata una raccolta fondi a cui hanno risposto in molti. “Io ero stato preso in un’accademia in Svizzera, a Losanna – racconta la sua storia il giovane Riccardo Passera – e sarei dovuto partire a settembre 2020, ma per il covid hanno rimandato l’inizio dei corsi, quindi ho iniziato il quarto anno al liceo linguistico pensando di dover partire questo settembre. Ho cercato come fare per finire la scuola in fretta ed ho scoperto questa proposta ministeriale secondo cui i ragazzi meritevoli con una certa media possono dare la maturità un anno prima. I miei prof mi hanno aiutato moltissimo e sono riuscito a dare la maturità a giugno, finendo il liceo”.
“Qualche settimana prima della maturità – ha proseguito Riccardo Passera – è uscito però un articolo di giornale svizzero che raccontava che la scuola dove dovevo andare sarebbe stata chiusa per delle irregolarità. Io ero quindi rimasto un posto senza andare, ho cercato qualcosa è ho trovato questa scuola di danza di New York. Ho fatto la mia audizione online, mandando un video, e mi hanno accettato”. Ma come ha iniziato a ballare Riccardo Passera: “Un po’ per noia, i miei genitori andavano a ballare per divertimento, io mi annoiavo e ho iniziato ,e da lì mi sono appassionato”. I suoi genitori lo hanno sempre appoggiato nella sua scelta di ballare: “Il consenso di un genitore è fondamentale, io gli studi non me li sarei mai potuti pagare da solo perchè se no avrei dovuto lavorare. Se non hai l’appoggio dei genitori molli”.
RICCARDO PASSERA INCENSATO DA RAFFAELE PAGANINI: “E’ BRAVO, DEVE STUDIARE MA HA TECNICA”
In studio anche Raffaele Paganini, uno dei più grandi ballerini italiani di tutti i tempi: “Sono anche io molto emozionato per lui, so come si possa sentire Riccardo. Quando non hai quasi più speranze e trovi persone che ti danno una mano, il mondo ti ritorna immediatamente, e a questa età ce ne è bisogno. Io lo guardavo, oltre ad avere un viso pazzesco molto espressivo ha anche una buona tecnica, lui è ancora grezzo, ma è giusto, è normale che sia così e lui lo sa. Quando andrai a lavorare in giro, il classico ti porterà dappertutto. Io e lui abbiamo una storia simile – ha proseguito Raffaele Paganini parlando di Riccardo Passera – io ero l’ottavo di undici figli e c’erano state delle difficoltà e ad un certo punto mio padre non poteva più pagare la retta della scuola e un nostro zio ci ha aiutati e siamo andati avanti. Questa cosa che mi lega a lui è la disciplina e l’amore, io ho iniziato a 14 anni e la perseveranza, lo studio e l’amore mi ha portato a 18 anni a diventare primo ballerino, e se studi e lavori bene il successo arriva”.
“A me non piaceva ballare – ha continuato Raffaele Paganini – avevo un piccolo problema perchè vedevo poco i genitori, poi dopo la passione è esplosa. Dei miei 18 anni ricordo tanto, tanto lavoro a testa bassa. Ero alla scuola di ballo dell’opera di Roma e a quell’età ci portavano a teatro come sostituti dei più grandi. Io ballavo tutte le sere, ero felicissimo, quello è il ricordo più bello che ho”. Riccardo Passera, che vive a San Zenone al Lambro, a 20 chilometri da Milano, ha aggiunto: “Di Paganini mi appassiona la sua energia che trasmette, è sempre presente, ti arriva sempre un’energia che ti colpisce anche attraverso uno schermo. Ha camminato con un braccio aperto, ti arriva, un ballerino riconosce anche queste cose”.