Novità importante in chiave turismo, con l’Ue che ha decretato che i cittadini non vaccinati provenienti dagli Stati Uniti d’America e da altri cinque Paesi non potranno essere inclusi nella safe list stilata dai Governi che compongono il sodalizio del Vecchio Continente. La decisione è stata assunta nel pomeriggio di oggi, lunedì 30 agosto 2021, a seguito del confronto avvenuto tra la commissaria agli Affari interni dell’Ue, Ylva Johansson, durante il suo viaggio in America, nel quale ha incontrato il segretario di Stato alla Sicurezza, Alejandro Mayorkas.
Più dettagliatamente, la Commissione europea aveva dichiarato recentemente che stava monitorando strettamente la questione dei viaggi dei cittadini Ue verso gli Stati Uniti d’America e viceversa, a causa della complicata situazione in essere e collegata alla pandemia di Coronavirus. In particolare, sino alla giornata odierna gli americani non vaccinati potevano tranquillamente recarsi in Europa, mentre i cittadini europei non potevano fare altrettanto a rotte invertite. Adesso, è giunto lo stop ai viaggi turistici in Ue per chi non è immunizzato. Questi soggetti, presumibilmente, saranno sottoposti a rigide misure (quarantene e test) e controlli decisamente severi.
USA E ISRAELE RIMOSSI DALLA SAFE LIST DELL’UE: OUT ANCHE KOSOVO, MONTENEGRO E…
Insomma, una vera e propria rivoluzione quella messa in atto dai Governi dell’Unione Europea quest’oggi, tesa ovviamente a tutelare l’incolumità della popolazione del Vecchio Continente, vista e considerata la circolazione irrefrenabile del virus, grazie anche e soprattutto al diffondersi della variante Delta, particolarmente “abile” nel passare da un individuo a un altro e a far aumentare il numero delle infezioni da Covid-19, come abbiamo purtroppo visto in questi ultimi mesi.
Per completezza d’informazione, rendiamo noto che dalla lista dei viaggi sicuri sopra menzionata sono stati rimossi anche Kosovo, Israele, Montenegro, Libano e Macedonia del Nord. Tale lista redatta dai Paesi dell’Unione Europea rappresenta un tentativo di unificare le regole di viaggio in tutto il blocco, pur non costituendo un vincolo per le singole nazioni dell’Unione Europea, che sono libere di stabilire le loro politiche di confine.