Messias al Milan, il passato: dall’alcol agli incidenti
L’ultimo colpo in entrata del calciomercato del Milan è Junior Messias. Un ragazzo che a 30 anni sta facendo il salto di qualità ed è tutto merito del suo cambiamento. Un passato oscuro quello del brasiliano, ricco di difficoltà ed eccessi, come raccontato da lui stesso in un’intervista rilasciata a Cronache di Spogliatoio:”Per anni uscivo, bevevo e mi perdevo”. Un incidente d’auto che poteva costargli molto caro, dopo aver esagerato con l’alcol: “Ero stato al matrimonio di mio fratello ed ero completamente sbronzo. Mi dicevano di andare piano e invece acceleravo, sempre di più. Ho chiuso gli occhi per un istante. Poi un tonfo”. Fino alla consapevolezza e alla voglia di voler cambiare vita, che lo ha portato a trasferirsi in Italia, dove viveva già il fratello e dove ha lavorato come fattorino per quattro anni, senza però abbandonare il sogno di giocare a calcio, già accarezzato tra il 2008 e il 2011, quando ha militato nel Cruzeiro.
La religione e la famiglia: la rinascita di Junior Messias
La strada che ha portato in questa sessione di calciomercato, Junior Messias a vestire la maglia del Milan è molto lunga. Dopo il passato pieno di eccessi in Brasile e il trasferimento in Italia, dove lavora come fattorino, un ruolo chiave lo hanno giocato la religione e la sua famiglia. “Grazie a Dio” è una delle frasi che il calciatore brasiliano ripete spesso in ogni intervista. Nell’intervista rilasciata a Cronache di Spogliatoio, racconta dell’importanza che ha avuto la religione nel dargli la forza per cambiare il suo stile di vita: “Facevo troppa festa, sempre, e Dio mi ha salvato. Sono credente, nel modo più vero che esista”.
Fondamentale per il suo cambiamento anche la famiglia. Con sua moglie Thamyrys ha due bambini: Miguel ed Emanuel, a cui cerca di insegnare sani principi: “Con loro cerco di mangiare nel miglior modo possibile e di fargli capire l’importanza dell’allenamento. Poi giochiamo molto e io cerco sempre di farli divertire”. Dopo il trasferimento in Italia, non abbandona il sogno di diventare calciatore, e si diletta nei tornei UISP di Torino. Qui è il Casale a notarlo, e dopo le esperienze in Eccellenza, Serie D e C, arriva la chiamata del Crotone nel campionato Cadetto, fino a conquistare la Serie A con il club calabrese. Una lunga gavetta che lo porta a mettersi in mostra in Serie A e ad arrivare a vestire la maglia del Milan.