Il governo prosegue il proprio lavoro per garantire sostegni e aiuti a tutte quelle attività colpite maggiormente dal Covid-19 e costrette a rimanere chiuse, a causa delle misure restrittive, nel corso di questa pandemia. Tra le attività maggiormente indebolite dal coronavirus ci sono di certo discoteche, parchi e palestre per le quali è stato stanziato un contributo a fondo perduto pronto ad essere consegnato. Si tratta di 140 milioni, che in un modo o nell’altro tentano di aiutare chi nel corso di questo anno e mezzo si è trovato con le mani legate e senza lavoro.
Il decreto interministeriale è stato firmato nelle scorse ore dal ministro dello Sviluppo Economico Giancarlo Giorgetti e ora passerà alla firma del Mef. Intervistato dal Sole 24 Ore Giorgetti ha sottolineato: “È un provvedimento doveroso, promesso alle categorie costrette a restare chiuse per legge. È giusto che discoteche, palestre e altre realtà in condizioni simili abbiano uno strumento speciale avendo pagato un prezzo più alto a causa dei cambiamenti imposti dalle regole restrittive contro il Covid”.
Discoteche chiuse, fondo da 140 mln: chi ne ha diritto
Il nuovo contributo a fondo perduto pensato dal governo rientra nella legge del Sostegni bis che ha previsto il “Fondo per il sostegno delle attività economiche chiuse“. Secondo quanto riporta il comunicato di questa mattina, pubblicato sul sito del Ministero, i fondi per le attività chiuse dovrebbero essere ripartiti tra discoteche, sale da ballo, palestre, impianti sportivi, parchi tematici, cinema e fiere. Non tutte le attività potranno però richiedere gli stessi contributi, le cui domande potranno essere presentate entro 60 giorni dalla emanazione del decreto stesso.
Nello specifico, leggendo il documento emanato dal Ministero, discoteche e sale da ballo potranno richiedere i contributi a fondo perduto fino a un massimo di 25mila euro per ciascun soggetto beneficiario. Per palestre, impianti sportivi, parchi tematici, eventi di teatro, cinema, fiere, arte e cerimonie potranno invece essere richiesti contributi a fondo perduto fino a 12 mila euro. Guardando ai codici Ateco riportati nel testo, tra le categorie degli aventi diritto compaiono poi gli impianti di risalita in montagna (skilift, seggiovie, funicolari), le aziende di catering, le attività museali e di gestione dei monumenti e, ad esempio, le sale gioco.