Richard Chanfray è stato un uomo molto importante nella vita di Dalida, la grande cantante francese protagonista della puntata monografica di Techetecheté in onda questa sera su Rai 1. Personaggio controverso, Chanfray divenne noto al pubblico televisivo francese e spagnolo per aver affermato di possedere poteri paranormali e di essere persino di essere in grado di trasformare il piombo in oro. Le tv degli anni Settanta lo ospitarono spesso, al di là delle sue affermazioni bizzarre Chanfray era dotato di grande charme. Nel 1972 l’incontro con Dalida che pur non credendo alle sue assurde affermazioni, visse un rapporto di grande tenerezza sfociato in amore con Chanfray, che grazie al sodalizio con la cantante si propose a sua volta nel mondo musicale. Chanfray aveva etichetta di consumato playboy ma Dalida, secondo le cronache rosa dell’epoca, fu l’unica capace di fargli mettere, seppur per un periodo limitato di tempo, la testa a posto.
RICHARD CHANFRAY E DALIDA, L’AMORE E UN EPILOGO TRAGICO
Con Dalida, Chanfray produsse brani come “Et de l’amour”, de “l’amour” nel ’75 per poi pubblicare “Le frimeur” due anni dopo e “Gallaxie Express” nel 1978. In particolare fu un successo il brano “Il venait d’avoir 18 ans” e per Dalida si parlò di una rinascita dopo gli anni bui segnati dal suicidio di Luigi Tenco e del suo marito Lucien Morisse, vicende che avevano portato anche la stessa Dalida a tentare di togliersi la vita. Un tragico destino però ha legato tutti gli uomini della vita della cantante: nel luglio del 1983 anche Chanfray deciderà di uccidersi, ingerendo dei barbiturici con la sua nuova compagna Paula Loos e chiudendosi in macchina per provocare l’asfissia da gas di scarico. Una fine tragica e una notizia che raggiunse Dalida fiaccandola ancor di più nello spirito: anni di tragedie da sopportare e un viaggio al Cairo che riportò alla mente momenti dolorosi della sua infanzia, sfociarono alla fine nel suicidio della stessa cantante, nel 1987.