Bambini di appena sei anni mandati a rubare dai genitori o istruiti da ragazzi di poco più grandi diventati già esperti in furti e borseggi. E’ questo il quadro emerso dalle indagini dei carabinieri sui campi rom e che evidenziano molti minorenni vittime di sfruttamento e istigazione a delinquere. In particolare, come riferisce l’edizione di Roma del Corriere della Sera, l’attenzione si è concentrata sulla patria potestà e sull’affidamento ai servizi sociali.
Stando ai dati del ministero della Giustizia aggiornati allo scorso aprile, sono 193 i fermi ed arresti convalidati tra minori che si sono macchiati di reati. Il quadro inquietante riguarda soprattutto i giovani rom sopra i 13 anni, soglia della punibilità sotto la quale le forze dell’ordine possono solo riaffidare i minori ai genitori o altri parenti che in alcuni casi possono essere denunciati per istigazione a delinquere o sfruttamento della manodopera minorile o nei casi più gravi riduzione in schiavitù. Sempre più spesso, infatti, i bambini rom vengono utilizzati per commettere furti, borseggi o introdursi in abitazioni per svaligiare appartamenti.
Bimbi rom istruiti a rubare dai genitori: le indagini
Avere dati certi su questo fenomeno appare sempre più difficile anche se lo scorso marzo con l’operazione “Lost Children” condotta dai carabinieri del comando provinciale, sono state arrestate 29 persone per aver sfruttato 54 minori fra gli 11 ed i 17 anni quasi tutti rom nella Capitale, usati per commettere reati di ogni genere, in particolare contro il patrimonio. In alcuni casi erano coinvolti i loro genitori. In altri casi, invece, sono emerse le responsabilità di altri ragazzi più grandi divenuti “maestri” dei più piccoli in fatto di borseggio a bordo di bus o nella calca.
I loro “allievi” si sono rivelati bambini di anche 6-7 anni avviati alla malavita, che vengono accompagnati nel centro storico della Capitale in auto e poi ripresi a fine giornata. Ogni giorno si susseguono arresti e denunce. In questi casi però si procede con cautela poichè nella maggior parte dei casi sono vittime più che responsabili di reati. Una delle prime armi per togliere dalla strada questi bimbi e dalle mani di chi li sfrutta sono i servizi sociali. Altra soluzione è la perdita della potestà genitoriale usata dagli investigatori che viene richiesta al gip del tribunale dei minori anche se si tratta di una scelta estrema usata raramente.