Tamponi salivari a scuola? Dovranno essere i genitori a effettuarli e portarli, anche se non da subito. È quanto stabilito dall’Istituto Superiore di Sanità nel suo piano di monitoraggio per tenere sotto controllo la circolazione del Coronavirus nelle scuole primaria e secondaria di primo grado. Il progetto, come noto, prevede l’individuazione di una rete di “scuole sentinella” e l’effettuazione periodica di test salivari, condotti, su base volontaria, su studenti compresi nella fascia d’età 6-14 anni, frequentanti gli istituti indicati dalle autorità sanitarie regionali in stretta collaborazione con gli uffici scolastici.
Saranno coinvolti, di base, almeno 55mila alunni ogni due settimane e, come vi abbiamo già raccontato nelle scorse giornate sulle colonne de “Il Sussidiario”, la scelta dei vertici governativi è ricaduta sulle campionature salivari essenzialmente per due ragioni di fondo: l’alta precisione garantita in termini di risultato e la facilità della raccolta del campione. La novità emersa, tuttavia, è che, nella primissima fase di avviamento, le attività di raccolta dei campioni saranno eseguite nella sede scolastica, con l’ausilio di personale sanitario. Successivamente, invece, saranno coinvolti i genitori…
TAMPONI SALIVARI A SCUOLA: COSA DOVRANNO FARE I GENITORI DA NOVEMBRE?
Un’indiscrezione confermata da “Orizzonte Scuola”, che approfondisce ulteriormente la notizia, evidenziando che il prelievo sarà effettuato in maniera autonoma dalla famiglia dello studente o della studentessa e sarà consegnato presso appositi punti di raccolta. Tutto questo accadrà all’incirca da metà novembre o, al più tardi, all’inizio di dicembre, quando i genitori saranno chiamati a effettuare i tamponi salivari a casa, preferibilmente a digiuno, in quanto il margine di errore si assottiglia ulteriormente.
Cosa succederà in caso di soggetti positivi o di contatti con persone risultare successivamente non negative? La risposta è semplice: si seguiranno le indicazioni dei dipartimenti di prevenzione sulla base delle procedure definite dalla rispettiva Regione/Provincia Autonoma e del Ministero della Salute. Tuttavia, non è prevista l’effettuazione di test a tappeto, almeno fino a nuova indicazione su questa tematica. Molto, va da sé, dipenderà dal funzionamento del piano elaborato dall’Istituto Superiore di Sanità.