Continuano le indagini in merito al clima di terrore che si respirava nel reparto di ginecologia del Santa Chiara di Trento, al centro dello scandalo dopo la misteriosa scomparsa di Sara Pedri. Da allora diversi colleghi hanno vuotato il sacco svelando le vessazioni e le intimidazioni da parte del primario Saverio Tateo e dalla sua vice. Alcuni inquietanti dettagli erano già emersi, come ad esempio i colloquio al buio nello studio del primario o la richiesta di insonorizzare la porta. A questi si andrebbero ad aggiungere affermazioni, lamentele e piccoli episodi “di scarsissimo significato”, come spiega l’avvocato Vincenzo Ferrante, legale di Tateo.
Secondo quanto svelato dal Corriere della Sera, sarebbero ben 17 le contestazioni della commissione disciplinare dell’azienda sanitaria che ha chiesto il licenziamento del primario per “fatto oggettivamente gravissimi”. La decisione sarà presa dal comitato dei garanti entro 60 giorni. In sede disciplinare numerosi testimoni hanno svelato nuovi fatti rispetto ai quali Tateo potrebbe fare chiarezza. Per il suo avvocato si tratterebbe di “Affermazioni smentite dagli atti, da evidenze documentali dell’azienda sanitaria che abbiamo prodotto”. Il riferimento è a quanto dichiarato da una ginecologa che aveva detto di essere stata bandita dalla sala operatoria, anche se i registri dei turni la smentirebbero. “Noi abbiamo prodotto tutti i documenti, ma l’azienda sanitaria non li ha tenuti in considerazione”, ha commentato il legale.
Sara Pedri, 17 contestazioni per licenziare ex primario Tateo
Tra le altre contestazioni a carico di Tateo, anche quella relativa ad una ginecologa che sarebbe stata presa di mira dal primario dopo le lamentele della famiglia di una partoriente. Intanto, nel caso in cui dovesse venire confermato il licenziamento del medico, spiega il suo avvocato, “ci sarà un’impugnativa giudiziaria”. Rispetto alle contestazioni, ha parlato di “motivazioni inconsistenti e circostanze irrilevanti”. Chiaramente il legale prende le difese del suo cliente sostenendo: “Il dottor Tateo non ha mai dato neppure una sanzione disciplinare, mai un richiamo, è un professionista che ha portato il reparto all’eccellenza italiana non avendo alle spalle all’università, molti se ne sono andati per questo, mi sembra che la vittima alla fine sia lui”.
Nessun clima di terrore, dunque. Tuttavia, dagli atti sarebbe emersa una frase intimidatoria che Tateo avrebbe rivolto ad una dottoressa: “Saresti da eliminare fisicamente”. Ma anche in questo caso la difesa del primario smentisce categoricamente: “Il primario dice di non aver mai pronunciato quelle parole”. Adesso sarà quindi compito della procura fare chiarezza e verificare anche i messaggi trovati sul cellulare di Sara Pedri, la quale ad un amico avrebbe scritto: “Mi dicono che sono una terroncella da raddrizzare”. A raccontarlo è la sorella Emanuela: “La chiamavano così perché si era specializzata all’università della Calabria”.