Dall’ipotesi obbligo vaccinale al reddito di cittadinanza, passando per il percorso del governo: Matteo Renzi a 360° ai microfoni di Coffee Break. Il leader di Italia Viva ha esordito parlando della campagna vaccinale: “Standing ovation per il presidente Mattarella, ha detto quello che serviva nel momento giusto. Io sono a favore dell’obbligo vaccinale, c’è già per tanti vaccini: questo è l’unico modo per distruggere questo maledetto Covid. Ci sono difficoltà e preoccupazioni, la strada maestra nel breve periodo è l’estensione del green pass, che ci sta restituendo libertà. Le alternative al green pass sono le zone rosse”.
Matteo Renzi ha poi commentato così la sintonia con Salvini e Meloni sul reddito di cittadinanza: “Sul green pass ritengono che stiano sbagliando tutto, non si rendono conto che stanno perdendo la base di destra, che vuole delle regole e che vuole libertà. Dire di no al green pass significa tradire l’elettorato. Sul reddito di cittadinanza confesso un certo stupore: Salvini è per abolirlo, ma è lo stesso Salvini che lo ha introdotto. E mi colpisce molto l’atteggiamento del Pd, che alle elezioni aveva detto no al reddito di cittadinanza e sì al Rei”.
MATTEO RENZI: “DRAGHI PREMIER IL MIO CAPOLAVORO”
“Io sono per voltare pagina e spero che ci pensi Draghi, se non lo farà il governo arriverà il referendum”, ha aggiunto Matteo Renzi sul reddito di cittadinanza, per poi soffermarsi sul futuro del governo: “Io spero che duri tanto. Io sono felicissimo che ci sia Draghi. Aver tolto Conte e aver messo Draghi è stato un servizio fatto al Paese. Il governo sta lavorando bene”.
“Io penso che Draghi sia una garanzia e una sicurezza, ma la scelta di chi mandare a Palazzo Chigi passa dal Parlamento, che nel 2023 sarà rinnovato, sempre che Draghi non vada a fare altre cose”, ha proseguito Matteo Renzi, che già ai microfoni de Il Foglio aveva acceso i riflettori sulla sua influenza nel passaggio da Conte all’ex capo Bce: “Credo che questo sia stato il più importante capolavoro politico dei miei quindici anni di carriera. Sono ovviamente più fiero e orgoglioso delle leggi che ho firmato, ma dal punto di vista di una battaglia oltre la politica, una battaglia anche umana, valoriale, psicologica, Draghi a Palazzo Chigi è il mio capolavoro”.