Anticipazioni prima puntata “Buoni o cattivi”
Emis Killa si è raccontato senza filtri ai microfoni di Veronica Gentili che, questa sera, nel corso della prima puntata di “Buoni o cattivi” racconta l’odio di strada. “Ho fatto una bella intervista”, ha detto il rapper. “Il malandrino non fa musica, è impegnato a condurre un altro tipo di vita, nell’illegalità. Sono sempre stato attratto da quel mondo, un po’ pittoresco, se vogliamo, da quel tipo di vita, ma in quella vera, vedere come uno spara, sentire l’odore del sangue, è molto brutto, ti lascia il magone addosso. Io sono stato un malandrino come lo si può essere a quell’età, quando si è molto giovani. Non ho mai avuto guai con la legge“, sono alcune delle dichiarazioni fatte a Veronica Gentili, pronta a mostrare ai telespettatori di Italia 1 i buoni e i cattivi (aggiornamento di Stella Dibenedetto).
Veronica Gentili incontra Emis Killa a “Buoni o cattivi”
Questa sera, martedì 7 settembre, in prima serata su Italia 1 debutta “Buoni o cattivi”, il nuovo programma condotto da Veronica Gentili, che racconta spaccati della realtà italiana, attraverso storie vere in presa diretta, senza filtri, al confine tra il bene e il male. Ogni appuntamento ha un tema e si compone di due parti: “Il film” e “L’intervista”, che si svolge a La Lanterna Rome di Massimiliano Fuksas, la cupola di vetro e acciaio che sovrasta il cuore della capitale.
“Il film” porta i telespettatori dentro i fatti e la cronaca, mentre “L’intervista” è un dialogo tra Veronica Gentili con un protagonista dei nostri tempi. Il tema della prima puntata è “L’odio di strada”: si parlerà di baby gang, di italiani e di extracomunitari, delle guerre per controllare pezzi di città, d’iniziazione al gruppo e di violenza.
Emis Killa ospite di Veronica Gentili a “Buoni o cattivi”
L’ospite della prima puntata di “Buoni o cattivi” è il rapper Emis Killa, al secolo Emiliano Rudolf Giambelli. Cresciuto nella periferia milanese, Emis Killa racconterà la sua gioventù: “Io sono stato un malandrino come lo si può essere a quell’età, quando si è molto giovani. Non ho mai avuto guai con la legge, sono stato fortunato e intelligente da abbandonare presto quel treno e capire che non mi avrebbe mai portato da nessuna parte ma ho visto molti amici finire in galera o in comunità”, sono alcuni delle sue dichiarazioni. E ha aggiunto: “Per noi che non avevamo nessuna possibilità l’unico potere che si poteva mettere in atto era la violenza, la dominanza, sugli altri. Oggi anche la nostra compagnia sarebbe stata definita una baby gang”.
Nel corso della serata verrà raccontata anche la storia di Diana, giovane studentessa bullizzata e minacciata con un coltellino puntato alla gola. Si parlerà di social e di come possono diventare un’arma pericolosa. Infine, conosceremo un ex spacciatore, oggi impegnato nel volontariato.