Un’intera famiglia è stata trovata morta nella propria casa a Macerata. Due anziani e il figlio disabile erano in avanzato stato di decomposizione (probabilmente la morte era avvenuta da due-tre mesi) in una villa circondata da alberi nel quartiere periferico di Borgo Santa Croce. L’allarme è stato lanciato da una parente che abita a Milano e non riusciva a mettersi in contatto con loro da tempo. Dopodiché i vigili del fuoco hanno sfondato la porta e sono entrati insieme agli agenti di polizia che ora indagano sull’episodio.
I corpi sono di Eros Canullo, 80 anni, ex imprenditore ormai in pensione, della moglie Maria Angela Moretti, 75 anni, anche lei in pensione, e del figlio Alessandro, di 54. Si trovavano in diversi punti della casa: il padre in bagno, la madre sul letto e il figlio sul pavimento, vicino al letto. La famiglia Canullo “era molto riservata”, hanno detto i vicini. Il figlio era stato investito negli anni Novanta da un’auto ed era rimasto in coma per un mese. Da allora aveva difficoltà di deambulazione. Dopo un periodo in sedia a rotelle, scrive il Resto del Carlino, aveva ripreso a camminare ma con grosse difficoltà.
FAMIGLIA MORTA IN CASA A MACERATA: IL COMMENTO DEL SINDACO
Ormai della famiglia trovata morta nella propria villa a Macerata usciva soltanto il padre, che andava a fare la spesa. La moglie era andata in pensione 15 anni fa e aveva avuto un ictus. Per capire cosa sia effettivamente accaduto servono gli accertamenti medico legali, che saranno disposti quando il pubblico ministero Stefania Ciccioli riceverà gli atti. Eros Canullo aveva fondato e gestito una fabbrica di dispositivi meccanici e presse, poi ceduta a un imprenditore del nord Italia.
Il sindaco di Macerata, Sandro Parcaroli, ha scritto un post su Facebook: “Una tragedia che ha sconvolto l’intera comunità e che ci fa riflettere; tutta la città di Macerata si stringe intorno al dolore dei familiari e dei conoscenti della famiglia Canullo. È evidente che le situazioni di solitudine e fragilità stanno aumentando in questo momento così difficile e dobbiamo essere tutti, istituzioni e cittadini, più attenti e solleciti nel riuscire a captare i bisogni legati all’isolamento sociale”.