Quelle imprese “di cittadinanza”

A Cernobbio Mattarella ha esortato le imprese a generare un “prodotto di cittadinanza”: investimenti, occupazione, export per far uscire il paese dalla crisi

A Cernobbio e dintorni, nell’ultimo fine settimana, il reddito di cittadinanza è stato tema centrale di discussione: in termini sempre divisivi, riduttivi, abbarbicati su posizioni ideologiche o interessi politici spiccioli.

Una cultura civica che non è – non è mai stata – quella del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Che nel suo messaggio al Forum ha invece rammentato – con l’usuale tono alto e incisivo – una precisa sfida socio-economica che sollecita l’Azienda-Italia sulla via della Recovery.

“Le risorse pubbliche messe in campo sono imponenti – ha detto Mattarella riferendosi al Pnrr, che ha già ricevuto un primo sostegno finanziario concreto dalla Ue -. Queste risorse sono tali da creare, con i suoi programmi di innovazione, una cornice favorevole agli investimenti privati che sono attesi per alimentare una fase ancora più positiva di rilancio”.

Le previsioni, per l’Italia, guardano, nel 2021, a una crescita del Pil pari al 6% e nel 2022 al 4,4%, “al quinto posto tra i Paesi del G20, con un incremento a due cifre della produzione industriale”, ha sottolineato il Capo della Stato.

La “moral suasion” istituzionale più alta nel sistema-Paese ha dunque ritenuto opportuno stimolare le 4 milioni di imprese italiane a mostrare “cittadinanza”: a generare un “prodotto di cittadinanza” fatto di investimenti, occupazione, export. Fatto di sintonia reale con la doppia transizione digitale ed ecologica su cui il governo Draghi ha iniziato a far correre il treno del Pnrr.

Non è un mistero che parte dei 1.800 miliardi di euro di liquidità parcheggiati presso i conti bancari e postali facciano capo a imprese e non solo a famiglie prudenti per i loro risparmi. Non può essere certo il Presidente della Repubblica a spingere le imprese a rischiare in misura non controllata capitali propri o presi a prestito dal sistema bancario. Ma sicuramente il rischio inteso come dinamismo innovativo è la cifra degli imprenditori esistenti ed emergenti.

Mattarella ha ricordato loro che è la loro ora: che il Paese si aspetta che loro lo portino fuori da una lunga crisi, che dura da prima della pandemia. Il sistema-Paese merita di essere salvato dai suoi imprenditori. E ha fiducia in loro.

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