L’approvazione nello Stato americano del Texas del controverso “Fetal heartneat abortion ban” continua far discutere, col mondo degli intellettuali e degli scienziati che si trova nuovamente polarizzato in due e il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, che ha deciso di ricorrere alla Corte Suprema a stelle e strisce contro la legge di cui si sta molto parlando. In cosa consiste il “ban”? Sostanzialmente si tratta del divieto per le donne di interrompere la gravidanza indicando come data attorno alla quale si sta concentrando il dibattito la sesta settimana; il criterio su cui il legislatore texano ha deciso è quello della rilevazione dell’eventuale battito cardiaco del feto.
Tuttavia a scatenare ulteriori polemiche è la presa di posizione di certi gruppi satanisti, alcuni dei quali professanti posizioni border-line con la religione e che sovente danno origine a un confuso coacervo di idee in cui i confini diventano sempre più labili, secondo i quali non si può limitare l’aborto perché costituisce parte fondante delle proprie pratiche. Un caso è quello del Tempio di Satana che ha deciso di appellarsi al Primo Emendamento contro la discussa legge texana spiegando che privare le donne del diritto di abortire significa limitare anche la loro libertà di culto. Come si spiega in un articolo apparso quest’oggi sul quotidiano “la Verità” e che ha analizzato la vicenda, l’intento non è quello di associare le posizioni di chi è favorevole all’aborto a quelle dei gruppi satanisti (e lo stesso varrebbe anche per coloro che sono contrari) ma di delineare luci e ombre del “ban” di recente approvazione e aprire un dibattito sul tema.
SATANISTI USA CONTRO “ABORTION BAN” TEXANO: E’ POLEMICA
Come è noto, nel mondo occidentale sono diverse le posizioni in merito: basti pensare all’Italia o al caso citato nell’articolo della Nuova Zelanda dove invece è consentito alle donne incinte di abortire anche al nono mese di gravidanza. “Non vorremmo certo associare i satanisti al pensiero debole o alle derive simboliste per le quali dire «aborto» significherebbe fare ricorso a un mero simbolo” precisa l’autore del pezzo apparso sul quotidiano diretto da Maurizio Belpietro, spiegando che in tal caso i satanisti potrebbero benissimo celebrare i loro strambi riti mettendo in scena quelli che sarebbero solo aborti simbolici, pena la limitazione del rito religioso. A intossicare il dibattito tuttavia di recente sono state alcune testate progressiste (o presunte tali) definite “liberal” che hanno sottolineato a livello giuridico il modo in cui questi gruppi satanisti si siano appellati al Primo Emendamento per contrastate il “ban”.
Come è facile immaginare, tra reciproche accuse e il dito puntato contro le contraddizioni giuridiche e morali che ambo le posizioni in campo portano, la questione si è spostata sul tema della libertà religiosa e sul ruolo della scienza, su dove debba essere collocata l’asticella della verità e come questi due grandi campi possono comunicare. Qualche giorno fa, con le solite parole misurate e pacate, ci ha pensato Papa Francesco -anche se il tema era quello della vaccinazione, a provare a far dialogare scienza e fede, invitando pur nel suo ruolo di principale autorità religiosa mondiale la gente a vaccinarsi e ad “avere fede nella scienza”. Facendo rilevare alcuni punti dubbi e le domande che fa sorgere la presa di posizione dei satanisti nei confronti della legge texana, l’autore del pezzo conclude dicendo che “Altresì bisogna pensare che se il satanismo è una religione e se «tutte le religioni contengono una parte di verità», contestare il satanismo è quantomeno maleducato” con una punta di ironia.