Gianfranco Vissani tra le vittime della prima puntata di Scherzi a parte, lo storico programma di scherzi condotto quest’anno da Enrico Papi su Canale 5. Cosa sarà successo al cuoco e ristoratore umbro? Per scoprirlo non resta che seguire la puntata del programma di successo di Canale 5 e siamo certi che ne vedremo delle belle considerando il carattere ruspantino del ristoratore. Proprio in questi giorni Vissani è stato protagonista di una telerissa durante una puntata di “Morning News”. In studio si discuteva di reddito di cittadinanza e lo chef ha attaccato prima un imprenditore e poi Gianfranco Librandi, deputato di Italia Viva. “Dici stupidaggini” dice Vissani all’imprenditore tra i difensori del reddito di cittadinanza giudicato come “un freno allo sfruttamento”. Per lo chef non è affatto così: “lui dice stupidaggini. Un cameriere fa 6 ore e prende 1200 euro in Italia. In Germania prendono 1000 euro. Lì c’è sfruttamento, vada all’estero”.
Anche Gianfranco Librandi, deputato di Italia Viva prende la parola: “il lavoro bisogna crearlo, non pensare al reddito di cittadinanza”. Vissani anche questa volta non ci sta e racconta: “cerchiamo professionisti. Li paghiamo 1200 euro e dopo poche ore sono stanchi”. Per Vissani i giovani sono stanchi e con poca voglia di lavorare, ma le sue parole non trovano d’accordo Librandi che ribatte: “pagateli di più e le avrete le persone, questo è il problema, così i giovani hanno voglia di lavorare, io faccio l’imprenditore e non ho problemi a trovare un dipendente”. Lo chef allora controbatte: “sei fuori mercato. Datti all’ippica. E’ una vergogna che ti chiamano”.
Gianfranco Vissani: “al mio ristorante seguiamo tutte le regole”
Gianfranco Vissani è uno degli chef più amati, ma anche discussi per via del suo carattere diretto e burbero. Non perde occasione, infatti, quando è invitato come ospite in studio a dire la sua con toni diretti e che molto spesso sfociano in risse televisive. Proprio lo chef parlando dei Green pass ha espresso qualche dubbio: “è sempre un caos. Anzi, c’è ancora più confusione. Prima ci dicono: ‘Dovete controllare i documenti’. Ora invece che non serve, che non siamo poliziotti e che basta verificare i green pass come i biglietti al cinema. E poi che succede? E se sono falsi? È una stronzat*. Anche questa”. Lo chef, intervistato da La Repubblica, ha raccontato come la pandemia abbia segnato la sua vita da ristoratore. Basti pensare che il suo ristorante “Casa Vissani” ha visto diminuire del 70% le prenotazioni.
Nonostante questo però lo chef ha dichiarato da La Repubblica: “seguiamo tutte le regole come abbiamo sempre fatto. In realtà è mio figlio Luca che si occupa della questioni di ordine pratico. È lui che comanda. È molto pignolo e rispetta moltissimo le leggi. Fosse stato per me chi entrava entrava, chi usciva usciva. Perché già rispettavamo le norme, con il distanziamento, le mascherine, l’igienizzazione in tutti gli angoli”. Infine il ristoratore è convinto che bisognerà vivere con questo virus e con le future varianti, una situazione che potrebbe durare anni ed anni. Proprio per questo motivo ha deciso di fare un investimento per il suo ristorante: “ho pensato di prendere i macchinari con la tecnologia della Nasa per il ricambio dell’aria e con cui si può creare una sorta di bolla per arginare i contagi. Voglio dire che tutti noi ristoratori ci siamo adeguati e abbiamo risposto a quello che ci chiedeva di fare il governo”.