Netto passo indietro del Regno Unito che ha deciso di non introdurre il Green Pass obbligatorio in Inghilterra. La misura avrebbe dovuto riguardante attività pubbliche ed eventi, come ad esempio locali notturni, discoteche ed eventi di massa, ma il primo ministro Boris Johnson ha deciso di sospenderla, nonostante i contagi siano ancora in crescita Oltre Manica. Solo ieri, come ricorda l’edizione online della Stampa, sono stati ben 37mila i casi di covid registrati (in Italia viaggiamo sulle 5-6 mila giusto per avere un’idea), anche se le vittime restano comunque contenute, meno di sessanta morti in 24 ore.
Dati che comunque devono far riflettere, visto che, nonostante i casi gravi siano pochi, un numero così alto di infezioni rischia di far circolare il virus con la possibilità della creazione di nuove varianti. Ma secondo il ministro della salute inglese, Javid, sarebbe un’imposizione inutile introdurre il green pass visto che nel paese la percentuale di vaccinati è molto alta. «Sono lieto di poter dire che non andremo avanti su questa strada», ha spiegato l’esponente del governo Johnson, intervistato dalla Bbc, aggiungendo che sarebbe inutile «Fare qualcosa tanto per farla».
GREEN PASS REGNO UNITO, PASSO INDIETRO: SOLO IN SCOZIA DALL’1 OTTOBRE
Nel Regno Unito gli immunizzati hanno superato quota 80%, e Javid ha commentato: «Resta da accelerare la campagna fra 16enni e 17enni, gli ultimi a essere coinvolti in ordine di tempo, dove finora si è giunti al 55-60%», mostrandosi comunque ottimista visti i numeri riguardanti questa fascia di età.
A differenza di quanto avviene in Italia, dove gran parte della politica è favorevole al green pass, oltre Manica quasi tutti gli uomini di potere sono contrari al passaporto vaccinale, e i laburisti guidati da Keir Starmer avevano fatto per settimane una lunga campagna contro qualsiasi estensione del green pass. Al momento nel Regno Unito l’unico paese ad aver introdotto il pass obbligatorio è la Scozia ma la misura entrerà in vigore solo dall’1 ottobre.