Brian May, intervistato da Rick Beato, si è lasciato andare ad alcuni ricordi legati al compianto amico e collega Freddie Mercury. Le sue parole riportano alle prime volte in studio e alle prime demo registrate insieme. Il chitarrista ha definito la voce dei Queen come “un uomo che si è fatto da sé” e ha aggiunto: “Quando siamo entrati per la prima volta in studio e ha cantato con noi dal vivo, provavamo e scrivevamo. Devo dire che era piuttosto fuori controllo. Anche lui lo sapeva. Correva in giro urlando, mettendosi in posa e tutte quelle cose lì, ma la voce era dappertutto”.
May ha inoltre svelato che è stato Freddie Mercury stesso a capire di dover modellare il suo metodo per ottenere i risultati desiderati. Dopo aver buttato giù qualche pezzo, provava all’infinito, si ascoltava, finché non “si è modellato in quel cantante“. Parlando ancora dell’amico, ha detto: “Freddie era come un metronomo, ma un metronomo con un sacco di palle. Il modo in cui Freddie toccava quel pianoforte. Era incredibile”.
Brian May: “Freddie è così preciso e in sintonia”
Le parole di stima che Brian May usa nei confronti di Freddie Mercury fanno realmente capire la grande ammirazione che il chitarrista aveva, e tuttora ha, verso il cantante che ormai non c’è più. Solo qualche mese fa aveva rilasciato un’altra intervista in cui rivelò di sentire ancora la sua presenza, di averlo sempre nei suoi pensieri e di riuscire anche a sentire cosa direbbe in certe situazioni.
Chiacchierando con Rick Beato, ha infine citato la canzone You Take My Breath Away, esaltando il talento di Mercury: “Fa un’introduzione in cui è tutto multitraccia. E in tutte le fasi è così preciso, così in sintonia. È incredibile, non c’è alcun effetto lì. È bellissimo. Non ho mai sentito nessuno farlo con quel grado di perfezione“.