Simpatico siparietto avvenuto stamane in diretta televisiva con protagonista il noto infettivologo Massimo Galli. Il primario dell’ospedale Sacco di Milano era in collegamento con il programma di La7, L’Aria che Tira, condotto da Myrta Merlino, ma ad un certo punto, nel vidiwall dello studio, si nota lo stesso professore mentre è chino a parlare al telefono con qualcuno, in diretta tv. La conduttrice se ne accorge e si rivolge così al luminare: “Dica che è impegnato con me professore”, e in sottofondo si sente Galli dire “Dai di nuovo”, come se stesse ringraziando qualcuno. A quel punto la moglie di Marco Tardelli l’ha incalzato: “Con chi parla professore?”, e lui ha risposto, sospirando: “Con La7”.
Quindi ha ripreso la parola Myrta Merlino rivolgendosi alle telecamere e parlando “virtualmente” a colui che ha telefonato al medico: “No va be ma lasciatelo stare il professore, sta con me un momento, lasciatemi Galli cinque minuti vi prego”. Dopo Crisanti che ad Agorà si era presentato con 14 minuti di ritardo per non aver sentito la sveglia, e Bassetti che ha spiegato che i suoi figli lo chiamano Tyrannosaurus Rex per la sua parsimonia nello spendere i soldi, ora tocca al prof Galli regalare un sorriso ai telespettatori.
GALLI AL TELEFONO IN DIRETTA SU LA7: “LA RIAPERTURA DELLE SCUOLE…”
I tre esperti abbiamo imparato a conoscerli alla perfezione in questo anno e mezzo di pandemia, e vederli nel loro lato umano fa sorridere, in quanto ci si immagina quasi siano dei supereroi quando in realtà sono semplicemente “comuni mortali” come noi.
Galli che dopo essersi ricomposto ha parlato della pandemia di covid con L’Aria che tira, a cominciare dalla riapertura delle scuole che crea preoccupazione: “Abbiamo oggettivamente una quantità di bambini e adolescenti ancora non vaccinati, ciò rende complicato esentare gli uni e obbligare gli altri per l’utilizzo dei mezzi pubblici”. E ancora: “Sui mezzi pubblici chi lo va a constatare se il green pass c’è o non c’è, poi più viene esteso meglio è”. E sul vaccino ha aggiunto: “Il vaccino anti Covid sta passando da uso emergenziale a uso corrente, non è più considerabile come sperimentale. E’ stato attuato su centinaia di milioni di persone, ora abbiamo una necessità di vaccinazione a tappeto anche nei Paesi più poveri”.