Con ogni probabilità, giovedì in Consiglio dei Ministri non approderà ancora la legge delega sulla riforma del fisco: il motivo, al di là delle discussioni in corso sul Decreto Green Pass che prenderà grande spazio domani in CdM, riguarda lo scontro netto sulla riforma del catasto inserita nel dl fiscale.
Riforma prioritaria per l’attuazione del PNRR, MEF e Palazzo Chigi da almeno un mese tentano la quadra per far approdare la riforma del fisco in Consiglio dei Ministri, ma quando sembrava che le parti fossero sistemate, ecco spuntare il nodo del catasto che rischia di far saltare il banco. Lega e Forza Italia hanno alzato le barricate contro «qualsiasi intervento che coinvolga le tasse sulla casa». In cima alle raccomandazioni di OCSE e UE, l’aggiornamento degli archivi catastali dovrebbero entrare nell’atto di indirizzo delle amministrazioni locali per il prossimo triennio: usiamo il condizionale però, dato che alla sola messa in discussione del punto all’ordine del giorno, la maggioranza si è subito spaccata. Nello specifico, la riforma posta dal Governo dovrebbe prevedere il passaggio del calcolo delle rendite in base ai metri quadrati e non più i vani, il che porterebbero un aumento del 30-40% delle stesse con evidenti ricadute imponenti su Imu, Irpef e tasse sulle compravendite.
RIFORMA DEL CATASTO, COSA SUCCEDE (E PERCHÈ IL GOVERNO È DIVISO)
Il sistema attuale impone che abitazioni d’epoca, di pregio e in posizione centrale, abbiano valori fiscali “minori” rispetto a case della stessa superficie ma in periferia e nuove: con la riforma allo studio nel PNRR, si adopererebbero valori a metro quadrato basati su prezzi e canoni di mercato. Dalla revisione del valore catastale degli immobili dipende il livello di imposizione (tassa) sul mattone stesso: finora, nel progetto di Recovery Plan, tale riforma non era stata inserita per evitare appunto le polemiche di questi giorni, ma pare che dall’UE la revisione non sia più rinviabile e da qui nasce lo scontro che rischia di far slittare la legge delega che dovrà ridisegnare i contorni della tassazione e fiscalità italiana dei prossimi anni. «Noi non ci stiamo. La riforma che prevede il passaggio del calcolo delle rendite in base ai metri quadrati e non più i vani porterebbe a un aumento del 30-40% delle stesse con pesantissime ricadute su Imu, Irpef e tasse sulla compravendita», attacca il senatore della Lega Massimo Bitonci. Draghi e Franco tentano la mediazione ma sarà lunga e per questo domani in CdM potrebbe arrivare solo il Decreto sul Green Pass e nulla di fatto ancora sul fronte fisco.