Moggi sull’Inter: “E’ mancata la cattiveria dell’era Conte”
Luciano Moggi, ex dirigente della Juventus ha analizzato la situazione della Serie A dopo le prime tre giornate di campionato. Lo ha fatto attraverso le pagine di Libero, dove ha espresso il suo pensiero in merito alle prestazioni di Inter, Milan e Juventus, soffermandosi in modo particolare sul periodo che sta vivendo la società bianconera. Nell’editoriale di Moggi, sulla squadra nerazzurra, allenata da Simone Inzaghi, reduce dal pareggio con la Sampdoria per 2-2, si legge: “Potremmo dire che per portare a casa l’intera posta ci sarebbe magari voluta un po’ di quella cattiveria dell’era Conte“.
Un pareggio che secondo Moggi: “Senza la prodezza di Augello e senza l’errore di Handanovic su Yoshida”, avrebbero fatto parlare in maniera diversa dell’Inter. L’ex dirigente juventino, passa poi all’altra formazione di Milano, il Milan. La squadra di Stefano Pioli ha battuto con una prestazione brillante la Lazio di Maurizio Sarri: “L’ha soffocata addirittura là dove sta la sua forza, con marcatura ad uomo su Milinkovic e Luis Alberto: sotto le cure di Kessie e Tonali non hanno visto palla”.
Moggi sulla Juventus: “I miracoli non si ripetono”
Dopo aver espresso il suo parere sulle partite di Inter e Milan, Luciano Moggi si concentra sulla sconfitta che ha subito il suo ex club, la Juventus. La squadra di Massimiliano Allegri è stata sconfitta 2-1 dal Napoli. Questo il pensiero di Moggi: “Se non ci fossero stati i macroscopici errori che hanno portato ai tre gol, sarebbe finita 0-0”. Successivamente analizza il momento nero che sta vivendo il portiere della Juventus, Szczesny: “l portiere bianconero, continuando il periodo horror, non blocca un innocuo tiro di Insigne”.
Secondo Luciano Moggi, la Juventus, ha bisogno dei suoi tifosi, della loro vicinanza e di restare calmi. L’ex dirigente bianconero, scrive: “La Juve deve prendere atto della situazione e marciare verso ringiovanimento e riorganizzazione“. In chiusura lancia un messaggio al club: “L’importante è che Allegri sia stato preso per questo e non per far risorgere la Juve come nel 2015, quando recuperò 11 punti dalla prima vincendo il campionato: i miracoli difficilmente si ripetono”.