Il professor Massimo Galli ha parlato stamane con il programma Morning News di Canale 5, e Simona Branchetti, la padrona di casa, l’ha incalzato sul suo annunciato pensionamento: “Non sono affatto felice di andare in pensione ma è giusto così”, esordisce il primario di malattie infettive dell’ospedale Sacco di Milano, 70 anni all’anagrafe, 43 di servizio, che poi ha proseguito: “Continuerete a vedermi in tv? Dipenderà da voi non certo da me. Io non è che il giorno dopo avrò meno competenze rispetto a quante ne avevo prima, anzi forse avrò meno cose da fare”. In studio passa quindi un servizio su virologi, epidemiologi, microbiologi e medici vari, che in questi 20 mesi di pandemia covid sono divenuti le vere star della tv: “Siamo stati inseriti pesantemente nei palinsesti televisivi – commenta Galli – intervistati dai giornali, interpellati dalle agenzie perché è evidente che questa cosa era talmente di interesse da dover essere grosso parte dell’informazione. Diventa buffo quando, ad esempio, qualche giornalista dice che ci siamo troppo è un po’ come se il corruttore volesse criticare il corrotto o quello che sta tentando di corrompere”.
La conduttrice chiede quindi a Galli un pagellino sui suoi colleghi, e lui inizialmente appare reticente: “Se mi chiede il pagellino mi rifiuto”, per poi dopo insistenza spiegare: “Con chi mi sento più in sintonia? Andrea Crisanti sicuramente, Fabrizio Pregliasco ha sempre detto cose corrette lineari tra quelli che sono comparsi qui nella clip. Perché poi ci sono i colleghi con cui la mia sintonia diventa ancora altrettanto marcata ma con cui ho anche una consuetudine di lavoro ma che hanno avuto meno visibilità”. Galli non si sbilancia invece sui colleghi Matteo Bassetti e Roberto Burioni, anche loro apparsi nel filmato ma non menzionati dal prof del Sacco.
GALLI E I PROGETTI FUTURI: “HO SCRITTO UN LIBRO CHE PARLA DI FANTASCIENZA”
Ma cosa farà da ‘grande’ il professor Galli? “So che sta lavorando ad un manuale che arriverà a breve”, ed inoltre il medico ha da poco concluso di scrivere un libro di fantascienza: “Niente che esca a breve, in realtà è una cosa che ho scritto per divertirmi. Ma credo che non lo voglia nessuno quindi non so se mai lo pubblicherò. Si parla di fantascienza avventurosa tipo anni ’60 per cui è tutto un mio divertimento personale, quando non ne potevo più di congressi mi sono buttato sulla fantascienza”.
Sembra più vicina invece la messa in commercio di “un libro intervista, che credo verrà fuori tra un po’ in cui parlo delle infezioni con le quali mi sono imbattuto, cioè della mia storia lavorativa in modo molto divulgativo”.