No ai tamponi gratis, sarebbero un disincentivo alla vaccinazione: questo il parere di Stefania Salmaso. Intervenuta ai microfoni de La Stampa, l’epidemiologa ha spiegato che il test gratuito potrebbe non far accettare la vaccinazione da una quota di cittadini non ancora coperti «e noi stiamo facendo di tutto per avere più gente protetta nel modo migliore possibile».
Nel corso del suo intervento, Stefania Salmaso ha spiegato che il tampone è il più debole tra i criteri con i quali si ottiene il green pass, sottolineando che si riferisce alle 48 ore precedenti ed ha un certo grado di incertezza: «Si tratta quindi di un filtro a maglia molto larga. Diciamo che è una possibilità che viene data a certe persone, magari a chi si è prenotato per la somministrazione oppure ha appena fatto la prima dose».
STEFANIA SALMASO TRA GREEN PASS E TERZA DOSE
Stefania Salmaso si è poi soffermata sull’estensione del green pass al lavoro, condividendo la misura e facendo l’esempio del ristoratore che riceve clienti che hanno l’obbligo del certificato verde, «è logico che lo debba avere anche lui». Passando all’ipotesi obbligo vaccinale, l’epidemiologa ha messo in risalto la necessità di arrivare al 98% di copertura, ma non solo: «Poi come fare è anche una scelta normativa, che non spetta a me. Ovvio che preferirei una scelta consapevole e ragionata da parte dei cittadini. Trovo assurdo che non si voglia il Green Pass e magari allo stesso tempo si chieda un obbligo coercitivo». Altro tema al centro dell’attenzione mediatica è la terza dose di vaccino anti-Covid, Stefania Salmaso ha spiegato che al momento non c’è consenso sull’utilità per la popolazione generale e che è possibile pensare di aggiustare il tiro in caso di una variante particolarmente aggressiva: «Un po’ come si fa con l’influenza. Con i vaccini a Rna messaggero sarà anche più facile fare una modifica contro le varianti».