“Il mio record personale è 3:54 – esordisce Antonella Palmisano – ma è un po’ lento secondo me e si può migliorare, i maschietti viaggiano a 3:35”. Sul suo fresco ricordo delle olimpiadi: “Quando arriva l’inno è uno dei tanti momenti che mettono i brividi, ricordo gli ultimi metri della gara, quando sono salita sul podio. E’ stata un’emozione giorno per giorno la scorsa estate per l’Italia”. Medaglia d’oro che tra l’altro è giunta nel giorno del compleanno di Antonella Palmisano: “La medaglia è arrivata il giorno del mio compleanno, mi hanno chiesto se l’avevo fatto apposta, ma non è così. E’ stato perfetto, il giorno giusto al momento giusto, non penso ci saranno compleanni migliori rispetto a questo, mi impegnerò molto ma…”. Sulla sua adolescenza e i problemi con i genitori: “Da bambina ero un po’ ribelle, andavo contro ciò che mi veniva imposto. Mio padre aveva altri progetti per me, lui pensava che se mi fossi buttata sullo sport non sarebbe successo tutto questo. Loro pensavano che io giocassi perchè non capivano inizialmente i sacrifici per arrivare ad un risultato del genere. Quando hanno iniziato a vedere che arrivavano i risultati. Io non ero ne dispiaciuta ne arrabbiata, mi piaceva questa sfida quindi mi piaceva anche andargli contro e alcune volte non voleva che andassi agli allenamenti e quindi rimanevo a casa. Ma mi piaceva dimostrargli che riuscivo a portare a casa risultati”.
E ancora: “A un mese e mezzo ho avuto un infortunio e ho avuto paura di rinunciare alle Olimpiadi, non siamo supereroi ma siamo circondati da persone competente, che sono dietro le quinte ma contribuiscono al risultato. Io sono stata me stessa in quell’ora e 29, tutto quello che viene dopo non mi appartiene, faccio questo per passione, mi ci trovo a mio agio, sono nel mio flow. Cosa faccio in quell’ora e mezza? Ci passa perchè ci vengono in mente tante cose, devi concentrarti sulla respirazione, il gesto, i piedi, le braccia, in quell’ora e trenta ho tutti i miei momenti, è un gioco d’attesa. Io avevo pensato di gestirla quella gara visto che faceva molto calda, ho atteso per 10 km, nessuno attaccava e allora al 14esimo km ho visto il mio allenatore, ho visto un cenno con la testa e sono partita, me nessuno mi ha seguita, è stato troppo facile”. Sul fiore realizzato dalla mamma, che Antonella Palmisano ha indossato durante la gara: “L’ha realizzato ricamandolo d’oro e io le avevo detto che ero scaramantica, ma lei mi ha detto che se ci avessi creduto… ho sempre voluto avere un fiore per distinguermi dalle altre, un elemento in più”. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
ANTONELLA PALMISANO, CHI È LA CAMPIONESSA OLIMPICA 20 KM DI MARCIA, MIO ORO NON VALE MENO DI JACOBS E TAMBERI
Antonella Palmisano ci ha regalato una delle imprese più belle per l’Italia alle Olimpiadi Tokyo 2020 con la sua medaglia d’oro nella 20 km di marcia, arrivata appena 24 ore dopo il trionfo nella stessa gara maschile di Massimo Stano, una doppietta meravigliosa che ha riportato l’Italia al centro del mondo della marcia e ha contribuito in maniera determinate al bottino di ben cinque medaglie d’oro che sono arrivate dall’atletica leggera, la regina degli sport alle Olimpiadi.
Per Antonella Palmisano, nata a Mottola (Taranto) il 6 agosto 1991, il successo è curiosamente arrivato proprio il 6 agosto, per festeggiare un trentesimo compleanno che resterà per sempre indimenticabile per la marciatrice pugliese. In carriera Antonella Palmisano aveva già ottenuto diversi risultati di spicco, quali ad esempio il bronzo ai Mondiali di Londra 2017 e un altro bronzo agli Europei di Berlino 2018, sempre sulla 20 km di marcia, ma naturalmente una medaglia d’oro olimpica è il trionfo che vale un’intera carriera per qualsiasi atleta.
ANTONELLA PALMISANO CHI È: RISULTATI SPORTIVI E NON SOLO…
Per Antonella Palmisano alle Olimpiadi c’era da “riscattare” il quarto posto di Rio de Janeiro 2016, un risultato comunque eccellente dal punto di vista tecnico ma che lascia sempre l’amaro in bocca per chi resta ai piedi del podio. A dire il vero quella “medaglia di legno” aveva avuto un epilogo comunque felice, perché dopo quella gara era arrivata la proposta di matrimonio da parte dell’allora fidanzato Lorenzo Dessi, che accolse a Fiumicino Antonella Palmisano di ritorno dal Brasile inginocchiato su un tappeto rosso, con un anello e un mazzo di fiori in mano. Il matrimonio è stato poi celebrato nel 2018.
Dopo la medaglia d’oro a Tokyo 2020 invece la campionessa olimpica è stata coinvolta suo malgrado in una polemica, perché la devozione di Antonella Palmisano per la Madonna era stata ridotta dal Tg1 ad un mero rituale di superstizione. Poco male comunque, perché Antonella ha ricevuto tantissimo affetto e riconoscimenti importanti, ad esempio in occasione del meeting di Padova che per celebrare Palmisano e Massimo Stano ha aggiunto anche due gare di marcia nel programma dell’evento. In diverse interviste Antonella ha evidenziato quanti sacrifici si debbano fare per vincere nella marcia, ringraziando il suo allenatore Patrizio Parcesepe e lanciando un appello: “Il mio oro non vale meno di quelli di Jacobs e Tamberi”.