La caduta del governo giallorosso, le stoccate a Salvini ma non solo: Giuseppe Conte a tutto tondo ai microfoni di Piazzapulita. Il leader del Movimento 5 Stelle ha esordito commentando le novità sul green pass: «Sul green pass dobbiamo correre e dobbiamo correre con la campagna vaccinale. Non ho letto in dettaglio il decreto adottato, ma l’importante è che venga reso compatibile con il diritto al lavoro, quindi no ai licenziamenti».
«Un voto a Draghi? Io ho difficoltà a dare un voto a me stesso, si figuri a Draghi. Sono comparazioni che non hanno molto senso, sono fasi diverse della pandemia. Nella fase iniziale non avevamo strumenti e dati scientifici per comprendere. Oggi la situazione è completamente diversa. Lascio dare a lei e ai commentatori i voti», ha aggiunto Giuseppe Conte, che è poi tornato sul presunto “complotto” sulla caduta del Conte II: «Non mi affascinano i complotti, a me interessa la realtà dei fatti. Non è una cosa nata dall’oggi al domani, c’è stato un tentativo di remare contro già nel governo. Quel governo non stava bene a tutti, anche a gruppi che hanno un peso e che hanno voce».
GIUSEPPE CONTE STRONCA SALVINI
«I discorsi che ho fatto nel Conte I sono in perfetta continuità con quelli del Conte II», ha rivendicato Giuseppe Conte replicando all’accusa di aver presieduto prima un governo con la Lega e poi un esecutivo col Pd. Focus sulla sicurezza: «Nel 2018 ci fu un consiglio Ue in cui chiesi di trattare il tema della gestione dei flussi migratori e per la prima volta fu scritto nero su bianco che la gestione dell’immigrazione non va affidata solo ai Paesi di primo sbarco. Contesto il fatto che la sicurezza sia un problema della Destra, è un problema delle persone, che riguarda tutti e di cui tutti dobbiamo farci carico. Nel Conte I c’erano due forze politiche che avevano stilato un contratto di governo».
Giuseppe Conte ha aggiunto sul decreto sicurezza firmato da Matteo Salvini: «I dl sicurezza contenevano molte cose, come una maggiore semplificazione e chiarificazione dei procedimenti per l’accoglienza, oppure il rafforzamento dell’organico delle forze di polizia e dei vigili del fuoco. Per quanto riguarda la protezione umanitaria, così come qualche altro capitolo, è una questione su cui abbiamo molto dibattuto: discutemmo molto e ottenemmo molte modifiche. Quel decreto porta la mia firma, ci ho messo la faccia e ce la metterò sempre. Poi c’è stata una gestione complessiva che ha fallito perché Salvini non andava ai consigli europei dove si discuteva con gli altri ministri sulla gestione europea».