Un messaggio in bottiglia è stato ritrovato alle Hawaii da una bambina di nove anni e immediatamente la notizia ha fatto il giro del mondo. D’altro canto, si tratta di un’eventualità che si verifica raramente e che pare appartenere più all’immaginario collettivo che alla concreta realtà dei fatti. Questa volta, però, non si tratta della trama di un film, ma di una storia di vita reale, così come il suo contenuto, scritto nel 1984 da un gruppo di studenti delle scuole superiori del Giappone, che 37 anni fa aveva deciso di lasciare la bottiglia in balia dei flutti, per dare vita a un esperimento scientifico tuttora in corso di svolgimento.
Come rivelato dalle principali agenzie stampa internazionali, il messaggio, intitolato “Indagine sulle correnti oceaniche”, è stato affidato alla corrente di Kuroshio, vicino all’isola di Miyajima, nella porzione occidentale del Paese nipponico, in qualità di parte integrante di un progetto scolastico imperniato proprio sulle correnti oceaniche.
MESSAGGIO IN BOTTIGLIA TROVATO ALLE HAWAII: NON SI TRATTA DELL’UNICO “LANCIATO” DAL GIAPPONE
In merito al ritrovamento del messaggio in bottiglia alle Hawaii, la Cnn ha riferito ulteriori particolari, che hanno contribuito a inquadrare meglio la vicenda e a restituirla al resto del mondo nella sua interezza. In particolare, la lettera sigillata all’interno era datata luglio 1984 e domandava a chiunque avesse trovato la bottiglia di restituirla alla scuola, la Choshi High School. L’istituto, interpellato dopo questo ritrovamento, ha fatto sapere di aver rilasciato 450 bottiglie nel 1984 e altre 300 nel 1985. Finora ne sono state trovate e restituite 51.
Questa, tuttavia, è la prima bottiglia restituita dal 2002 ad oggi. Nel gennaio 2018, invece, aveva fatto notizia il ritrovamento che ha visto protagonisti Tonya Illman e i suoi familiari, che si erano imbattuti in una bottiglia su una duna di sabbia sulla spiaggia appena a nord di Wedge Island, nell’Australia occidentale. Quando aprirono il biglietto, si accorsero subito che era molto vecchio, ma il testo era perfettamente leggibile: l’appunto recava in calce la data del 12 giugno 1886, il nome di una nave (Paula) e alcune scritte in tedesco vergate a mano. Si trattava, incredibilmente, di un esperimento meteorologico sulle rotte oceaniche condotto dall’allora Osservatorio Navale Tedesco e avviato oltre cento anni prima.