Antonella Viola, immunologa e direttrice dell’Istituto di ricerca pediatrica Città della Speranza di Padova, torna a parlare, intervistata ieri sera in collegamento dal programma di La7 DiMartedì, classico appuntamento condotto da Giovanni Floris. Si parla di covid ed in particolare di vaccini, alla luce dell’inizio della somministrazione della terza dose, scattata in questi giorni in numerose regioni d’Italia.
Antonella Viola è sempre stata piuttosto scettica nei confronti del richiamo, e anche ieri sera ha confermato di fatto la sua posizione: “ci darà una protezione maggiore, ma bisogna vedere se stabilizzerà la difese immunitarie e quanto durerà questa protezione”. Da Israele giungono notizie confortanti visto che la terza dose avrebbe riportato immediatamente la protezione dal covid al 95%, ma la Viola commenta: “Anche con la seconda dose avevamo avuto un effetto di questo genere, occorrerà vedere se diminuirà la produzione di anticorpi. Importante però ricordare che si sta parlando di protezione dal contagio, perché la protezione dalla malattia severa è altissima, ancora sopra al 90% e anche solo con due dosi”.
ANTONELLA VIOLA “UN RICHIAMO OGNI ANNO? ANCORA NON LO SAPPIAMO…”
A questo punto si prospetta quindi una serie continui di richiami annuali, un po’ come avviene con il virus dell’influenza? A riguardo la Viola risponde: “Non lo sappiamo, per ora sappiamo solo che l’immunità sterilizzante si sta perdendo nel tempo, secondo i dati italiani siamo all’80% mentre secondo altri studi siamo al 70%. Una nuova dose ci permette di proteggerci anche dal contagio, ma il punto chiave è come vogliamo gestire questa pandemia. Se vogliamo puntare all’immunità sterilizzante occorreranno più dosi – ha specificato Antonella Viola – se ci basterà proteggerci dalla malattia severa potrebbero bastarne due”. E’ molto probabile comunque che a breve possa giungere un vaccino unico, influenza e covid, così come già ventilato nel recente passato da altri esperti come Bassetti e Pregliasco: “per i prossimi anni io immagino un vaccino unico, influenza e Covid 19, ci sta già lavorando Moderna. E se dovessero comparire variante particolarmente problematiche ci saranno degli aggiornamenti”.
La Viola ha spiegato anche che dal suo punto di vista il classico bollettino serale non ha più senso: “Ora siamo in una fase diversa della pandemia – ha argomentato – siamo in una fase post-vaccino ma continuiamo a ragionare come quando il vaccino non c’era. Il bollettino dei contagi, i tamponi nelle scuole, la quarantena, sono tutte misure che andavano bene prima del vaccino per bloccare la circolazione del virus e proteggere i fragili. Oggi buona parte dei fragili sono vaccinati e protetti, dobbiamo iniziare a pensare che l’emergenza è finita e questa è la nuova normalità. Un bollettino di persone positive non ci dice niente, dobbiamo seguire l’andamento dei ricoveri per capire se i vaccini continuano a proteggere oppure no”.