Dal Giappone agli Stati Uniti: è il “viaggio” compiuto da una nuova variante del Covid, denominata R.1. Recentemente è stata rilevata in una casa di cura del Kentucky, dove 45 persone tra residenti e personale sanitario si sono contagiati a partire da un membro del personale non vaccinato da cui si è innescato il focolaio. Il problema è che molti di questi casi si sono verificati tra soggetti vaccinati con doppia dose, quindi questa variante Covid si è rivelata capace di eludere la protezione anticorpale. Le sue mutazioni la rendono, infatti, più trasmissibile, inoltre ha una migliore replicazione e soppressione immunitaria. Cinque delle varianti sono state osservate anche in altre già note, di cui due sulla proteina Spike, ma ci sono anche delle mutazioni uniche.
Per questo William A. Haseltine, ex Harvard Medical School, su Forbes ha spiegato che è «una variante da tenere d’occhio», perché ha una mutazione che può portare a «una maggiore resistenza agli anticorpi». Di conseguenza, potrebbe eludere gli anticorpi generati dai vaccini e infettare anche coloro che sono guariti dal Covid.
VARIANTE R.1 “RESISTENTE E CON MUTAZIONI UNICHE”
La variante R.1 non è però ancora presente nell’elenco delle varianti di interesse o che destano preoccupazione. Dallo studio condotto dai Centers for Disease Control and Prevention riguardo il focolaio in Kentucky è emerso che i residenti vaccinati avevano l’87% in meno di probabilità di avere casi sintomatici di Covid tramite la variante rispetto ai non vaccinati. La diffusione di questa nuova variante conferma ulteriormente che il coronavirus continua a mutare. Infatti, il Proceedings of the National Academy of Sciences americano (Pnas) ha spiegato in un lungo articolo che un gruppo di persone non vaccinate al Covid rappresenta un serbatoio grazie al quale Sars-CoV-2 continua a crescere a moltiplicarsi. Così crea maggiori opportunità per sviluppare mutazioni e quindi creare varianti. Da qui il timore che sorga una variante in grado di resistere ai vaccini attuali, mettendo in pericolo chi si è già vaccinato, che potrebbe ritrovarsi scoperto – e di fatto vulnerabile – contro la nuova variante.