Gli studenti che non usano un linguaggio neutro (gender, con asterischi e schwa) non devono avere voti più bassi degli altri perché «non deve essere rilevante ai fini degli esami». Lo ha sottolineato il governo regionale di Monaco di Baviera, rivolgendosi alle università e alle accademie che operano sul territorio bavarese.
Nei giorni scorsi erano circolate infatti alcune voci secondo cui ad alcuni studenti che non utilizzano il cosiddetto gender, che rende neutra la lingua eliminando la prevalenza del genere maschile, sarebbero stati assegnati dei voti più bassi. Un ministro dell’Unione cristiano sociale (Csu) ha affermato che «l’uso del linguaggio di genere non dovrebbe essere un criterio di valutazione».
PRESIDENTE DELLA BAVIERA: “EVITARE INDOTTRINAMENTO”
La precisazione sui voti agli studenti che usano un linguaggio gender, ovvero neutro, è arrivata perché in Baviera lo scorso agosto alcune università avrebbero preparato alcune linee guida per consigliare agli studenti di non utilizzare le desinenze maschili e femminili ma di impiegare un linguaggio più neutro e inclusivo anche grazie all’uso di asterischi. Gli atenei bavaresi hanno ribadito che «gli studenti sono liberi di scegliere la lingua per loro più appropriata. Nessuno può quindi essere valutato in maniera peggiore».
Markus Söder, presidente della Baviera e leader dell’Unione Cristiano-Sociale, ha etichettato le linee guide degli atenei come “indottrinamento”, ricordando che il linguaggio non si impone dall’alto e che si rischia di non considerare più figure come “padre e madre” ma “genitore 1 e genitore 2”. «Io non voglio che i miei figli mi chiamino genitore», ha affermato.