Il rapper milanese J-Ax ha raccontato ieri sera a Porta a porta su Rai 1 la sua esperienza con il Covid 19: “Era una sensazione nuova e tremenda. Andavo a letto la sera pregando di non peggiorare perché ero l’unico che poteva seguire mio figlio, visto che pure mia moglie stava male. Stavamo entrambi malissimo e io ho avuto paura di morire”.
J-Ax ha elencato i sintomi della malattia: “Un giorno mi prendeva la testa, un giorno lo stomaco… Mia moglie aveva gli stessi sintomi, ma in più non riusciva a mangiare. Nella mia canzone ho descritto cosa mi stava accadendo in quei giorni, in cui disegnavo insieme a mio figlio. Ho realizzato il video e la canzone è stata l’unico modo di esorcizzare la mia esperienza”.
J-AX A PORTA A PORTA: “MI HANNO RIBATTEZZATO J-VAX…”
“Mi sono scontrato con tanta gente che diceva che il Covid non esisteva – ha detto J-Ax a Porta a Porta -. Ora mi hanno ribattezzato ‘J-Vax’. Siamo in un’epoca dove c’è grande disinformazione a causa degli algoritmi. Se tu pensi una cosa, i social ti faranno vedere ancora di più quello per confermare la tua idea. Il vaccino è l’unica arma che abbiamo oggi. Si deve fare per se stessi e per la collettività. Io non posso fare altro che fidarmi della comunità scientifica”.
J-Ax ha ricevuto alcuni giorni fa minacce da alcuni no vax per la sua posizione pro-vaccino Covid-19. Il rapper milanese aveva risposto pubblicando un lungo video su Instagram, in cui citava le testuali parole che gli sono state rivolte: “Sono vere e proprie fatua di gente che vuole cercarmi, bastonarmi, investirmi e riempirmi di botte“. Ricordava inoltre che non è la prima volta che gli capita: “In passato mi hanno mandato, anche più volte, foto di proiettili”.