Enzo Paolo Turchi e Veera Kinnunen sono intervenuti ai microfoni di “Storie Italiane”, trasmissione di Rai Uno condotta da Eleonora Daniele, in qualità di ospiti speciali nel corso del dibattito di fine puntata, relativo al vaccino Covid in gravidanza e fra i bambini. A precedere il loro intervento è stato Francesco Broccolo, noto virologo: “Sui neonati positivi – ha dichiarato – sappiamo che l’infezione è un evento aneddotico, quindi non dobbiamo fare terrorismo. Sono quasi tutte infezioni asintomatiche, dunque le madri si sentano libere di vaccinarsi o meno, ma chi ha delle comorbidità dovrebbe pensarci. Sui bambini under 12, quelli rientranti nella fascia 5-11 anni, l’Ema, invece, non è ancora in possesso di alcun dato: di fatto, non sono chiari ancora i reali benefici individuali e collettivi”.
Frasi a cui ha fatto eco il professor Fabrizio Cerusico, il quale ha asserito che bisogna incoraggiare le vaccinazioni fra le donne in gravidanza: “Se sei un medico, non serve una specializzazione per fare il vaccino. Le prime 12 settimane sono quelle dell’organogenesi, nelle quali si formano gli organi dei bambini, ma non ha senso mettere paura alle donne. Vaccino per i bambini piccoli? Priorità agli over 50, io credo che occorra concentrarsi prevalentemente su questo”.
ENZO PAOLO TURCHI E VEERA KINNUNEN: IL LORO PENSIERO SUI VACCINI
Successivamente, ha preso la parola Veera Kinnunen, ballerina di “Ballando con le Stelle” attualmente in dolce attesa, che nei giorni scorsi aveva già raccontato il dramma vissuto. Oggi ha raccontato di avere fatto la prima dose di vaccino Pfizer e di doversi sottoporre alla seconda la prossima settimana. Il tutto, però, su decisione individuale, in quanto il medico non gliel’aveva consigliato. “Fortunatamente, al centro vaccinale il medico che ho trovato era pro vax, in quanto, a suo dire, essendo io al sesto mese di gravidanza, era stata superata la fase critica”.
Enzo Paolo Turchi, invece, ha rivelato la sua decisione per la figlia Maria, quando saranno approvati i preparati anti-Covid per i minori di 12 anni: “Maria ha otto anni, io credo nel vaccino, sono vaccinato e sicuramente glielo farò fare, ma c’è una parte di me che mi fa stare per il 10% in ansia, perché io devo decidere per mia figlia. Se i medici mi scaricano la responsabilità, mi pongo un dubbio, temo di fare qualcosa di sbagliato. Non posso prendermi io tutta la responsabilità di questo vaccino: e se non fosse sicuro il siero per i bambini?”.