Massimo Manni è morto. Il regista televisivo è stato trovato senza vita nella sua casa di Roma. A scoprirlo attorno alle 19:30 di ieri, giovedì 23 settembre, un familiare che ha subito dato l’allarme. Il 61enne era a terra, in camera da letto. Per chiarire le cause della morte il pm di turno Francesco Saverio Musolino ha aperto un fascicolo con l’ipotesi di omicidio e disposto l’autopsia. Un’ipotesi che la sorella del regista reputa immotivata. Propio lei avrebbe dovuto incontrare ieri pomeriggio Massimo Manni: quando non si è presentato all’appuntamento è scattato l’allarme. Accanto al cadavere non è stato trovato alcun biglietto, ma nell’abitazione, trovata in disordine, sono state individuate delle tracce di sangue.
È stato necessario l’intervento dei vigili del fuoco per accedere all’interno dell’appartamento sulla Circonvallazione Clodia, in quanto la porta di ingresso era chiusa, ma senza mandate. Massimo Manni lavorava per La7: tra le sue regie più note c’è lo storico Processo di Aldo Biscardi e Otto e mezzo di Lilli Gruber.
“MASSIMO MANNI ERA IN UNA SITUAZIONE DRAMMATICA”
«È probabilmente caduto e si è rotto la testa dopo un infarto», questa l’ipotesi di Valeria Manni, sorella di Massimo, regista originario di Frascati. La donna, come riportato da Agi, ha spiegato che è rimasta lì fino alle 2 di notte. Inoltre, ha confermato che è stata disposta l’autopsia, che permetterà di capire com’è morto Massimo Manni. «Ma assolutamente non è un omicidio. L’esame autoptico si fa come prassi. Siamo senza parole», ha aggiunto la sorella del regista. E chi lo conosce parla ora di «una situazione drammatica in cui versava negli ultimi tempi», senza però aggiungere altro. Per ora è dunque giallo nel quartiere Prati.
Sul caso indaga la polizia, allertata dopo la segnalazione del 118 e intervenuta con i vigili del fuoco. Pare che la famiglia non avesse notizie di Massimo Manni da alcuni giorni ed erano per questo preoccupati. La polizia sta verificando anche la porta d’ingresso dell’appartamento per capire se sia stata manomessa o forzata in qualche modo.