Christopher Reeve e la sua storia di vita coraggiosa, davvero da Superman, al pari dell’eroe che interpretava sul grande schermo prima della caduta da cavallo che lo rese tetraplegico, hanno animato la giornata odierna sul web, grazie al Doodle celebrativo di Google, teso a omaggiare il grande attore. Una carriera, la sua, che lasciava prevedere grandi successi, se solo la cattiva sorte non gli avesse teso questo tremendo tiro mancino.
Infatti, nel 1979 Reeve vinse un premio BAFTA come migliore promessa in un film per “Superman”. Purtroppo, poi, l’incidente ha inciso pesantemente sul prosieguo della sua attività, anche se l’uomo non si è arreso e nel 1999 ha vinto un SAG Award, premio riservato al miglior attore in una miniserie o film per la televisione per “La finestra sul cortile”. (aggiornamento di Alessandro Nidi)
CHRISTOPHER REEVE, LA BATTAGLIA PER LE CELLULE STAMINALI
Christopher Reeve, alias Superman, è stato un autentico supereroe anche nella vita di tutti i giorni e diventando un autentico attivista nelle campagne a difesa dei diritti delle persone disabili e un convinto e accanito sostenitore della ricerca sulle cellule staminali e la clonazione terapeutica, che supportò anche mediante una propria fondazione (la Christopher Reeve Paralysis Foundation), in aperta e dichiarata protesta contro la politica adottata dal governo statunitense. Insieme alla moglie Dana, infatti, l’uomo fondò il Christopher and Dana Reeve Paralysis Resource Center, un ospedale a Short Hills, nel New Jersey, nel quale si insegna ai paraplegici a vivere il più possibile in autonomia.
Inoltre, nel 2003 ha pubblicato “Nothing is impossible – Reflection of a new life”, seguito del primo libro, con cui decise di dare una speranza, attraverso la propria esperienza, alle persone affette da handicap, trasmettendo loro la voglia di vivere. Infine, nel 2004, Reeve sostenne il candidato alla Casa Bianca dei democratici, John Kerry, che si era detto favorevole alla ricerca sulle cellule staminali, contrariamente al pensiero di Bush (che, com’è noto, vinse quella corsa elettorale). (aggiornamento di Alessandro Nidi)
CHRISTOPHER REEVE, ALIAS SUPERMAN: DOPO L’INCIDENTE DISSE “LASCIATEMI ANDARE”
Christopher Reeve, celebrato oggi da Google con uno splendido Doodle, fu vittima di un tragico incidente nel 1995, quando rimase tetraplegico all’età di 43 anni, cadendo da cavallo. Inizialmente Christopher Reeve perse conoscenza, e quando qualche giorno dopo si ritrovò su un letto d’ospedale, venne informato dai medici che non avrebbe potuto più muoversi, ne tanto meno respirare se non attaccato ad un macchinario. Una notizia agghiacciante che inizialmente fece desistere lo stesso attore, che si rivolse alla moglie, l’amata di Dana, dicendole che forse sarebbe stato meglio “lasciarlo andare” in quanto non avrebbe voluto diventare un peso per lei e la famiglia.
La moglie rispose che gli sarebbe stato a fianco per tutta la vita e che nel contempo avrebbe appoggiato qualsiasi sua decisione. A sostenere Reeve vi fu anche Robin Williams, altro compianto attore americano, che andando a trovarlo in ospedale finse un esame rettale da parte di un medico russo, e poi sostenne il pagamento di ingenti spesi mediche. Reeve decise quindi di convincersi, di proseguire la sua vita, e di divenire portavoce delle persone con disabilità gravi fino al 10 ottobre del 2004, quando morì per un arresto cardiaco. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
CHRISTOPHER REEVE, CHI È SUPERMAN. QUANDO DICEVA: “UN EROE VA SEMPRE AVANTI E VINCE”
Christopher Reeve, il grande attore americano divenuto famoso in tutto il mondo per aver interpretato Superman, ricordato quest’oggi da Google tramite un Doodle. Reeve è morto nel 2004 dopo aver combattuto per anni contro la tetraplegia, paralisi che giunse dopo una semplice caduta a cavallo. Dopo essersi ammalato Christopher Reeve ha sempre combattuto, vestendo nella vita reale i panni da Superman, ed ha cercato di tramandare ai posteri alcuni insegnamenti. “Un eroe è colui che, nonostante la debolezza, i dubbi, il fatto di non conoscere sempre le risposte – raccontò un giorno – va avanti e vince comunque”.
In un’altra occasione aveva un spiegato fra il serio e l’ironico: ““Alcune persone camminano avendo il completo uso del proprio corpo, e sono di fatto più paralizzate di me”. Christopher Reeve ha sempre creduto ciecamente nella scienza, e durante una delle ultime interviste disse: “Viviamo in un’epoca in cui le parole “impossibile” e “irrisolvibile” non sono più parte del vocabolario della comunità scientifica. Ogni giorno ci avviciniamo di più alle prove che non solo minimizzano i sintomi di malattia, ma li eliminano”. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
CHRISTOPHER REEVE, CHI È SUPERMAN: NON SOLO IL DOODLE: LE SUE VIGNETTE PIÙ FAMOSE
Christopher Reeve viene celebrato oggi in tutto il mondo grazie ad uno speciale Doodle firmato da Google. Avrebbe compiuto oggi 69 anni il compianto attore americano e per l’occasione Big G gli ha voluto dedicare la sua home page con una vignetta davvero degna di nota. Già in passato numerosi artisti avevano disegnato Christopher Reeve, in particolare in occasione della morte avvenuta il 10 ottobre del 2004. E così che c’è stato chi l’ha disegnato come Superman mentre vola via su una sedia a rotelle, ma anche chi ha invece ritratto Reeve mentre spicca il volo abbandonando la sedia.
In un’altra vignetta si vede Superman alla tomba di Reeve con dei fiori in mano, mentre in un’altra ancora, si vede un Superman profondamente addolorato mentre legge la notizia della morte dell’attore americano sul quotidiano Daily Planet, commentando: “Era il mio eroe”. Bella anche la vignetta in cui si vedono alcuni dei supereroi più noti come Capitan America, Spider Man e Batman, recarsi alla tomba di Reeve commentando “Era davvero un super uomo”. Degna di nota anche la vignetta in cui si vede un ragazzo su una sedia a rotelle che dice “Era l’Uomo d’Acciaio. Aveva una visione incredibile. Ha usato i suoi poteri per salvare le persone. Niente poteva fermarlo. E penso che prima abbia recitato in alcuni film di Superman”. Infine una vignetta in cui si vede Reeve che arriva in paradiso e incalzato dall’arcangelo Gabriele sull’utilizzo delle ali, replica: “No grazie, preferisco camminare”. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
CHRISTOPHER REEVE, CHI ERA SUPERMAN, L’UOMO D’ACCIAIO È IL SUPEREROE MENO AMATO
Google ha dedicato oggi uno speciale Doodle al mitico Christopher Reeve, lo sfortunato attore americano che per primo interpretò Superman al cinema, e che rimase tetraplegico dopo una caduta a cavallo. Il supereroe con la “S” sul petto è senza dubbio uno dei più famosi nell’universo dei personaggi fantascientifici, ma non è il più amato… anzi. Da un’analisi recente realizzata dalla stampa americana, tenendo conto dei vari film usciti nel corso degli anni, quello di Superman sarebbe il franchise meno amato dalla popolazione a stelle e strisce.
L’analisi è stata effettuata in particolare da Money, sito inglese specializzato in economia, prendendo in esame le recensioni positive di Rotten Tomatoes (portale a sua volta specializzato che recensisce film ma anche serie tv e spettacoli), facendo poi una media e mettendola in correlazione con altri film dello stesso genere. Senza dubbio non ha giovato al franchise di Superman, il fatto che lo stesso personaggio abbia ricevuto più incarnazioni nel corso degli anni, partendo infatti da Christopher Reeve, e arrivando fino a Henry Cavill, passando da Brandon Routh. I film dell’uomo d’acciaio hanno quindi ottenuto solamente un 48% di apprezzamento, risultando quelli meno graditi subito prima di Batman. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
CHRISTOPHER REEVE, CHI ERA SUPERMAN, IL FIGLIO: “L’INCIDENTE? PAPÀ LO HA ACCETTATO”
E’ tutto dedicato al grandissimo Christopher Reeve, attore americano che per primo interpretò Superman, il nuovo Doodle di Google di oggi. Una vita segnata dalla “S” sul petto quello del 69enne artista, ma inesorabilmente anche dalla caduta a cavallo, un terribile incidente che lo costrinse a rimanere tetraplegico per il resto della sua vita. In una recente intervista il figlio Matthew è tornato a parlare proprio di quell’episodio, spiegando: “Quando si è fatto male, gli hanno detto, questa è la tua sedia a rotelle, ti abituerai perchè non potrai più camminare”.
All’epoca della caduta a cavallo di Christopher Reeve, Matthew aveva solo 15: “Sapevamo che la sua vita era in pericolo, quindi siamo andati a vederlo immediatamente. La sua ferita era una delle più gravi, era tetraplegico, aveva bisogno della respirazione assistita e un’assistenza 24 ore al giorno”. Oggi ha 39 anni, ed ha raccontato che il padre è caduto in depressione subito dopo l’incidente: “All’inizio mio padre era depresso, l’incidente lo ha colpito duramente, perché era un uomo molto attivo”. In seguito ha accettato il suo destino: “Ha scelto di accettare quello che era successo, affrontare tutto e aiutare le ricerche contro la paralisi, visto che era un personaggio pubblico e poteva dar voce”. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
CHRISTOPHER REEVE CHI ERA SUPERMAN: L’INCIDENTE E COME È MORTO
Christopher Reeve è l’attore, regista, autore e umanitario americano celebrato oggi da Google nel suo Doodle in occasione del 69° anniversario della sua nascita. Reeve è conosciuto per il suo lavoro di sostegno alla ricerca sul midollo spinale insieme al suo ruolo da protagonista in quattro lungometraggi di “Superman”. Christopher D’Olier Reeve è nato in questo giorno del 1952 a New York City. Si è diplomato alla Juilliard School e ha fatto il suo debutto sul palcoscenico nella commedia di Broadway del 1976 “A Matter of Gravity”. Dopo soli due anni di recitazione in soap opera e commedie, Reeve ha fatto il provino per il film “Superman” del 1978, ottenendo il ruolo davanti ad altri 200 aspiranti attori.
L’interpretazione di Christopher Reeve dell’iconico supereroe nella serie di film in quattro parti lo ha lanciato alla fama internazionale, ma ha rifiutato successivamente di essere inserito in ruoli d’azione. Ha così dato vita a una vasta gamma di personaggi sia al cinema che sul palco durante la sua carriera. Al di fuori della recitazione, era un entusiasta equestre e atleta. Nel 1995, Christopher Reeve rimase paralizzato dal collo in giù a causa di un incidente a cavallo; queste lesioni lo hanno portato a diventare un simbolo per le persone con lesioni del midollo spinale e altre disabilità in tutto il mondo.
CHRISTOPHER REEVE, L’IMPEGNO PER I DISABILI
Christopher Reeve, celebrato oggi in occasione del suo 69° anniversario, ha utilizzato la sua piattaforma per aumentare l’attenzione sui temi relativi alle disabilità e ha dedicato la sua vita a guidare un cambiamento positivo per la comunità. Ciò includeva la sponsorizzazione di progetti di legge per aumentare i tetti assicurativi a vita per sostenere le persone con disabilità e aiutare a far passare il Work Incentives Improvement Act del 1999, che garantiva pagamenti assicurativi in corso alle persone con disabilità anche dopo il loro ritorno al lavoro.
Reeve si è impegnato per migliorare direttamente la qualità della vita delle persone con disabilità distribuendo milioni in sovvenzioni individuali attraverso la sua fondazione e nei consigli di varie organizzazioni di disabili con questo scopo. Ha anche sostenuto il finanziamento governativo della ricerca responsabile sulle cellule staminali per promuovere il trattamento di numerose condizioni di salute, comprese le lesioni del midollo spinale.
COME E’ MORTO CHRISTOPHER REEVE
Nonostante sia indirettamente stato il terribile incidente che lo ha colpito ad ucciderlo, Christopher Reeve è morto solo molti anni dopo quel tragico fatto. Lo spostamento delle vertebre cervicali e la lesione midollare hanno infatti imprigionato Superman sulla sedia a rotelle, senza poter muovere un arto, senza poter respirare da solo. Ma la voglia di vivere di Christopher Reeve lo aveva motivato e preservato, fino al 2004 quando il peso del corpo immobile lo ha schiacciato provocandogli una grave infezione cardiaca che ha compromesso pressione, circolazione e infine la funzionalità del cuore stesso.
Il tutto nel giro di poche settimane, durante il quale è stato ricoverato purtroppo inutilmente. L’infezione si era fatta strada da una piaga di decubito dovuta appunto all’incapacità di muoversi di Christopher Reeve fino a provocargli un infarto, conseguentemente al quale ci fu il ricovero in ospedale e dopo sole 24 ore la morte.
LA FONDAZIONE DI CHRISTOPHER REEVE
Christopher Reeve, celebrato per i suoi 69 anni dalla nascita, invitando Hollywood ad attirare l’attenzione su altre importanti cause sociali, ha dato l’esempio con il suo debutto alla regia del 1997 “In the Gloaming”, un film drammatico cinque volte nominato agli Emmy incentrato su un uomo a cui è stato diagnosticato l’HIV.
Oggi l’eredità di Christopher Reeve è portata avanti dalla Christopher & Dana Reeve Foundation, da lui fondata nel 1998. Figlio dello scrittore Franklin D’Olier Reeve e della giornalista Barbara P. Lamb, diplomato alla Cornell University nel 1974, sfruttò la sua fama per sostenere battaglie a favore della pace: nel 1987 si recò nel Cile di Pinochet per manifestare contro l’imprigionamento degli scrittori e intellettuali cileni.