Si intrecciano i misteri sull’inizio della pandemia Covid in Italia. L’inchiesta della Procura di Bergamo, avviata a partire dalla mancata istituzione della zona rossa nella Bergamasca, si concentra anche sul primo malato di coronavirus nell’area di Alzano. Nel dossier all’esame è finito anche un cinese con polmonite bilaterale ricoverato a Seriate ben tre settimane prima del paziente zero. A rivelare questo particolare inedito è la cartella clinica che un anonimo ha lasciato nella cassetta della posta dell’avvocato Consuelo Locati, che coordina il pool di legali impegnati nella causa di centinaia di famiglie delle vittime del Covid contro Governo e Regione Lombardia. L’avvocato, che è stata sentita come persona informata sui fatti nell’ambito dell’inchiesta per spiegare le modalità di ricezione della cartella clinica, si è ritrovata nelle mani un documento importante.
Si parla di un immigrato di nazionalità cinese di 54 anni che vive a pochi chilometri da Alzano Lombardo e Nembro. Come evidenziato da Il Giorno, già tre settimane prima che esplodessero i focolai di Codogno, Bergamo e nella Bassa Val Seriana, aveva manifestato simboli riconducibili al Covid.
“POLMONITE CON CARATTERISTICHE DI QUELLA DA COVID”
La cartella clinica appartiene all’ospedale di Seriate, quindi dell’Azienda sanitaria territoriale di Bergamo est, che nel frattempo ha presentato querela per capire come possa essere uscita. Si tratta della stessa Ast che dirige l’ospedale Pesenti Fenaroli di Alzano Lombardo. Il paziente cinese era stato ricoverato il 26 gennaio 2020 con tosse e comparsa di dispnea. Dalla cartella non emerge che sia mai stata fatta una diagnosi di Covid tramite tampone, ma la Tac a cui il paziente era stato sottopbergamoosto evidenziava la presenza di una polmonite con caratteristiche tipiche di quella da Covid. Un mese dopo all’ospedale di Alzano Lombardo è arrivato quello che è considerato come il paziente zero ufficiale.
L’avvocato Luca Berni ha spiegato, come riportato da Il Giorno, che la cartella clinica è arrivata ai primi di luglio. Appena ricevuta, l’hanno portata in procura, «perché anticipa quelle che noi riteniamo essere state le responsabilità di chi governava dalla fine di febbraio alla fine di gennaio». Ma il documento verrà portato anche al tribunale civile di Roma che si sta occupando della loro causa.