Giovanni Toti, governatore della regione Liguria, è stato ospite oggi pomeriggio in collegamento del programma di Serena Bortone, Oggi è un altro giorno, in onda su Rai Uno. Le prime parole del numero uno dei liguri sono sulla terza dose: “Ho dato fin da ieri delle indicazioni di prepararsi, siamo partiti con gli ultrafragili come richiesto poi in settimana partiremo con gli ultratrentenni e quindi con le rsa che già in settimana faranno scattare la terza dose, quindi, visto che voglio mettere al sicuro questa ragione, siamo pronti a partire e tra giovedì e venerdì partiranno tutte le vaccinazioni”.
Sulla vice-questora che è salita sul palco durante una recente manifestazione e ha detto no al green pass: “Ha indubitabilmente sbagliato come sbagliano quei medici che suggeriscono ai cittadini di non fare i vaccini, e una cosa fuori dalla loro professione e credo vada stigmatizzato, ma penso che poi si sia reso conto dell’errore. Non ha usato il diritto di parola che è anche legittimo, ha detto che la legge era illegittima e da disapplicare cosa che non spetta da dire agli organi di polizia ma se mai all’Alta corte, quindi finchè non avviene il vice questure deve farla rispettare e auspicare il rispetto dei cittadini”.
GIOVANNI TOTI: “LE LEZIONI IN GERMANIA? QUELL’UNIONE TEDESCA NON E’ APPLICABILE ALL’ITALIA”
Sulle elezioni in Germania: “Che si vince uniti non ho dubbi ma si vince uniti anche con un progetto e un programma politico che sia possibile da questo punto di vista. Io non credo che la dinamica Cdu, Spd e la dinamica politica tedesca sia applicabile all’Italia, a me piacerebbe solo per la legge proporzionale con lo sbarramento al 5% dopo di che gli appelli all’unità del centrodestra li ho sempre accolti”.
“Ero favorevole al grande partito dei repubblicani italiani – ha continuato il governatore Giovanni Toti – ma per farlo bisogna mettersi seduto ad un tavolo. Dalle amministrative cosa mi aspetto? Aspettiamo le urne, che i cittadini scelgano, è chiaro dove la mia simpatia vada. Vediamo come va nelle grandi città, sarà senza dubbio un indirizzo e sarà uno spunto per disegnare il futuro ma non sarà un parametro per quello che succederà in altre elezioni, non è mai stato così”.