«Luca Morisi è stato sputtanato dagli ingranaggi del ‘Sistema’»: a parlare è l’ex magistrato e candidato alle Elezioni Suppletive di Roma (da indipendente) Luca Palamara, intervenuto su ‘Libero’ per commentare le vicende dell’ormai ex responsabile social della Lega, accusato di cessione di stupefacenti.
Mentre sui quotidiani – ‘La Repubblica’ in testa – insistono ogni giorno con dettagli scabrosi del presunto festino gay intrattenuto da Morisi con due giovani rumeni, il commento dell’ex pm della Procura di Roma (travolto dallo scandalo delle nomine pilotate in Csm e denunciante successivamente il ‘Sistema’ dei magistrati in Italia) è decisamente tranchant. «Noto la sovraesposizione mediatica in queste ore di una persona, il ragazzo rumeno, che racconta fatti risalenti a oltre due mesi fa. Chi ha fornito solo adesso questo genere di “pista”? Chi e perché acquisisce e utilizza informazioni per provare a manipolare l’agibilità democratica nel nostro Paese?», si chiede provocatoriamente Palamara intervistato da ‘Libero Quotidiano’.
LO ‘SPUTTANAMENTO’ DEL GURU SOCIAL DI SALVINI
L’ex pm Palamara prova poi a rispondere su chi possa aver veicolato la notizia dell’inchiesta e inviata poi ai giornalisti: «In questi casi si tratta dei soliti soggetti che puntano a strumentalizzare il processo penale. Da luogo in cui si accertano i fatti, il processo viene utilizzato per altri fini, servendosi in alcuni casi e a loro insaputa degli stessi magistrati. Bisogna allora scoprire chi sono i burattinai che scelgono quali informazioni dare, come darle e quando darle, avvalendosi sempre delle stesse firme giornalistiche». Viene infine chiesto a Palamara se i due casi – Luca Morisi e lo stesso ex Csm-Anm – si possano in qualche modo mettere in paragone: «I casi sono profondamente diversi, ma la modalità con cui sono date le notizie è la stessa. Non entro nel merito se le notizie su Morisi siano vere o false. Però è certo che sono sistematicamente stritolati dagli ingranaggi del “Sistema” vite, carriere, affetti, immagine pubblica di persone prescindendo dall’accertamento della loro colpevolezza». Il nodo affrontato da Palamara è lo stesso posto negli scorsi giorni dallo scrittore Pietrangelo Buttafuoco, l’indagine su Morisi rischia di essere un vero «colpo di coda della magistratura che interviene e lo trasforma in un fatto politico che crea un problema». Conclude netto sempre su ‘Libero’ il magistrato radiato: «Quando anche un processo dovesse accettarne l’innocenza sarà comunque rimasta la macchia. E chi risarcirà la vittima dallo sputtanamento subito? Mesi di prime pagine compensate da tre righe prima delle previsioni del tempo o dell’oroscopo?».