A Storie Italiane si torna a parlare delle maestre che picchiavano i bambini presso un asilo di Roma che dopo la sospensione di sei mesi, come dice la legge, sono state rimesse a lavorare di fatto sempre nella stessa struttura scolastica romana, così come stabilito dalla legge: “La dirigente ha fatto molto di più quanto prevede la legge – le parole dell’avvocato della preside Vincenzo Perticaro – sin dall’inizio si è attivata per segnalare il comportamento delle maestre, e si è costituita parte civile durante il processo, e lo sta facendo a proprie spese. Il problema nasce dal vuoto normativo e ciò non può gravare sul dirigente scolastico che si è attivato nei confronti del Miur ed ha chiesto un intervento immediato. Fin dall’inizio si è attivata anche per un intervento psicologico per famiglie e bambini”.
Eleonora Daniele si dice ancora una volta scioccata “Io ho visto dei video che non posso mandare in onda, ho visto dei bambini terrorizzati, avevano paura delle loro maestre. Come è possibile che due soggetti ritornino dopo sei mesi nella stessa scuola come se non fosse successo nulla. Cosa possiamo dire, che la legge non funziona altro che vuoto normativo. Il bimbo vede il bimbo che lo ha picchiato sei mesi prima nello stesso plesso, mettiamoci dalla parte del bimbo”.
MAESTRE VIOLENTE ALL’ASILO, GENITORI DEI BIMBI: “CONTINUANO A CAUSARCI DONNE”
Storie Italiane per approfondire la vicenda di queste maestre ha intervistato nuovamente i genitori di due piccoli alunni: “Penso sia impensabile da genitore – racconta un papà – accettare che mia figlia sia nello stesso plesso di chi le ha causato danni che a distanza di un anno e mezzo sono ancora evidente. Non finisce con l’arresto il dramma dei nostri bimbi, noi siamo seguiti da psicologici, se vedono una figura simile alla maestra si bloccano, hanno incubi notturni, hanno scatti di ira e violenza. Penso sia impensabile che chi ci debba tutelare non l’abbia fatto, devono stare lontano dai nostri figli e non continuare e causarci questi danni”.
L’avvocato della preside ha ripreso la parola: “La dirigenza Barbato sin dall’inizio ha chiesto un intervento immediato del Miur e dell’ufficio scolastico ragionale per evitare problematiche sollevate giustamente dai genitori. Il problema non può gravare sul preside, deve intervenire il ministero nella persona del Ministro e trovare una soluzione per tutelare bimbi, famiglie e scuola. La preside Barbato costituendosi parta civile è stata ritenuta persona offesa e danneggiata, ciò che poteva fare l’ha fatto”. E ancora: “Una delle due maestre è in aspettativa fino al 31 ottobre, l’altra è stata spostata a fare tutt’altra cosa quindi non ha un contatto con i bambini”.