RIFORMA PENSIONI, IL GENDER GAP IN CRESCITA
In una nota riportata da moliseweb.it, Giuditta Lembo, Consigliere di parità delle Province di Campobasso e Isernia, ricorda che dai dati Istat e Inps emerge che “purtroppo si è dilatato ulteriormente il gender gap tra le pensioni, nonché l’esistenza del divario che riflette la minore e più complicata partecipazione delle donne nel mercato del lavoro, le differenze salariali, le discriminazioni e gli ostacoli nella carriera, il maggior numero di storie contributive brevi e frammentate per le donne. Le pensionate sono più numerose dei pensionati (8,8 contro 7,2), ma in media percepiscono cifre inferiori (salvo eccezioni). Il solco tra gli importi destinati alle ex lavoratrici e quelli erogati agli ex lavoratori è molto più profondo. Però sembra che questi temi facciano poca notizia!”.
I DATI DEL DIVARIO
Lembo ricorda che “nel 2020 le donne pensionate hanno percepito in media 1.033 euro, 1.498 euro gli uomini con uno scarto di 465 euro (il 31,0%, in meno per le donne, ossia quasi un terzo in meno)” e “nel primo semestre 2021 il gender gap pensionistico è salito ulteriormente a 498 euro al mese. Le cause del divario tra pensioni di uomini e donne riflettono, in pieno la discriminazione che le donne subiscono nel mondo del lavoro! Differenziali salariali, segregazione occupazionale e frammentazione delle carriere sono gli elementi principali che incidono sulle maggiori difficoltà di accesso al sistema pensionistico e sulle più basse prestazioni pensionistiche”. Dal suo punto di vista “è grave che ancora oggi sia sottovalutato il lavoro domestico e di cura che grava ancora in prevalenza sulle spalle delle donne”.
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