Cos’è la sifilide?
La sifilide è una malattia infettiva a prevalente trasmissione sessuale. Il contagio può avvenire attraverso qualsiasi tipo di rapporto sessuale (vaginale, anale e orale) e con il sangue. Anche il feto può essere contagiato dall’infezione: una madre gravida che ha contratto l’infezione recentemente può trasmetterla al nascituro. I sintomi sono diversi e seguono diversi stadi. Durante il primo stadio, un’ulcera può comparire sui genitali, sull’ano, in bocca o in gola; durante lo stadio secondario, si presentano macchie sulla pelle. Durante lo stadio secondario, ci possono essere altri sintomi come febbre, mal di gola, disturbi gastrointestinali, dolori ossei.
Successivamente, l’infezione presenta altri due stadi: quello latente durante il quale non si sono sintomi, ma la persona è ugualmente malata e lo stadio tardivo che si presenta molti anni dopo il contagio se la malattia non è stata curata.
Sifilide: diagnosi e come si cura
La diagnosi della sifilide avviene attraverso un esame sierologico che permette d’individuare la risposta degli anticorpi all’infezione. La malattia viene curata attraverso una terapia antibiotica. Oltre a seguire rigorosamente la cura antibiotica, la persona affetta dall’infezione deve astenersi da qualsiasi attività sessuale.
Inoltre, tutte le persone a cui viene diagnosticata la malattia, devono sottoporsi anche al test per il virus HIV. Come fa sapere il portale Epicento, lo screening sierologico per sifilide è raccomandato a tutte le donne alla prima visita di una gravidanza e al termine della gravidanza stessa.