L’omicidio del piccolo Alex, bimbo di due anni consumatosi a Città della Pieve, in provincia di Perugia, è stato affrontato nel corso della puntata di ieri della trasmissione “Ore 14”. In diretta sono state mostrate le operazioni in corso da parte della Scientifica, a caccia dell’arma del delitto nelle campagne dove si ritiene sia stato ucciso il piccolo, con l’ausilio dei metal detector. Il luogo è a pochi metri dal casolare dove sono state riscontrate delle tracce ematiche.
La madre del bambino è stata trovata in possesso di un coltello con la lama spezzata: dopo il suo ingresso nel supermercato e l’arrivo delle forze dell’ordine, la donna avrebbe appoggiato la sua borsa sotto la cassa dove aveva appoggiato il bambino senza vita. Nella borsa, tra gli oggetti personali c’era anche un coltello con la lama spezzata. “Adesso si cerca la parte mancante per capire se quella è veramente l’arma usata per togliere la vita al bambino di due anni”, ha precisato la giornalista in collegamento. Il coltello usato sarebbe il classico coltello da cucina, dunque dalla lama non molto lunga.
Bimbo ucciso a coltellate: il commento di Roberta Bruzzone
Una madre di 44 anni, secondo l’accusa, sarebbe l’autrice dell’omicidio del suo bambino di appena due anni. Secondo la criminologa Roberta Bruzzone, in collegamento con la trasmissione di Rai2, il coltello rinvenuto nella borsa della donna sarebbe con molta probabilità l’arma del delitto: “Questo la dice lunga sulla determinazione nel commettere il terribile omicidio nonostante le caratteristiche della vittima. Per spezzare una lama vuol dire che c’era una intenzione omicidiaria inesorabile e consolidata”, ha commentato l’esperta.
Commentando quanto emerso dalle indagini, la Bruzzone ha proseguito parlando della presenza di “tutta una serie di indicatori che sono stati trascurati. Sono veramente basita davanti a questa storia, soprattutto per la descrizione che ne fa il padre del bambino. Di una donna che già nei primi momenti della gravidanza manifesta la sua ambivalenza rispetto a questa nascita, che commette reati, ed è preda di condotte impulsive”. A suo dire, dunque, lasciare un bambino così piccolo nelle mani di un soggetto “certificatamente problematica, c’è veramente da aver paura”.