Sono trascorsi 20 anni esatti dalla strage di Linate dell’8 ottobre 2001 nella quale morirono 118 persone. Le vittime furono 104 passeggeri ed i 6 membri dell’equipaggio dell’aereo dell’MD-87 della Scandinavian airlines il quale centrò in pieno un Cessna entrato in pista con quattro persone a bordo e quattro dipendenti della Sea, la società che gestisce lo scalo di Linate. Unico sopravvissuto fu l’operaio Pasquale Padovano il quale negli anni ha sempre lamentato di essere stato abbandonato dalle istituzioni.
Pasquale Padovano è stato intervistato dalla trasmissione Lombardia Nera che ha commentato quanto accaduto nei giorni scorsi a San Donato Milanese, a quasi 20 anni dalla tragedia di Linate: coincidenza o puro caso? “Io penso puro caso”, ha replicato il superstite, “anch’io ho pensato via 8 ottobre, 8 deceduti… ma è un caso”. La tragedia di San Donato si è registrata ad una settimana dal doloroso anniversario che per Padovano rappresenta una ferita ancora aperta.
Pasquale Padovano, sopravvissuto a strage di Linate “nessuno ha pagato”
Pasquale Padovano nella strage di Linate riuscì a sopravvivere ma fu trasformato in una vera e propria torcia umana dal carburante, riportando ustioni nell’85% del corpo. Ripensando a quanto ha dovuto passare ed al calvario di oltre cento operazioni chirurgiche, ai microfoni di Lombardia Nera ha ammesso, intervistato sul luogo della tragedia di San Donato Milanese: “Fa male, fa male al cuore… Appena sono arrivato qua mi sono messo a piangere nel vedere il capannone come è bruciato”.
Ripensando invece alla strage che lo ha visto protagonista ha ricordato: “Da noi il capannone è crollato… tutti i morti erano bruciati”. “Non si fa una manutenzione”, ha accusato l’operaio, “a fare una manutenzione sull’aereo ci vogliono dei soldi”. Per Pasquale Padovano “tutte le mattine è l’8 ottobre”, quindi ha ricordato come si svolge da venti anni la sua vita: “Mia moglie da vent’anni mi lava, mi pulisce, mi veste”. Lui si considera una “vittima vivente” ma ha anche spiegato di essersi sentito abbandonato dallo Stato italiano: “Ho ricevuto aiuto solo dalla mia azienda, la Sea, che mi è stato sempre vicino. Per la strage di Linate non ha pagato nessuno”.